Le forze di sicurezza saudite hanno sventato ieri mattina un’azione “terroristica” alla Grande Moschea della Mecca, primo luogo santo dell’islam, dove decine di migliaia di fedeli erano riuniti: lo ha annunciato il ministero dell’Interno di Riad. Undici persone, tra cui sei pellegrini e cinque agenti di polizia, sono rimasti feriti nel crollo parziale di un edificio di tre piani dove si era barricato un kamikaze, che si è fatto esplodere, ha spiegato il ministero. L’attentatore suicida faceva parte di un gruppo “terroristico” che aveva la sua base in due quartieri di Gedda e La Mecca. Cinque persone sono state arrestate, e tra queste una donna, nell’ambito delle indagini sul tentativo di attentato. L’attacco era considerato “imminente” dalla polizia saudita. Gli agenti hanno “sventato un piano terroristico contro la sicurezza della Grande Moschea, dei pellegrini e dei fedeli”, ha detto il portavoce del ministero, generale Mansour al-Turki, in una dichiarazione alla televisione saudita. La polizia ha preso d’assedio il luogo in cui si era asserragliato l’attentatore, un edificio di tre piani situato all’interno della Grande Moschea.
“Purtroppo ha iniziato a sparare contro le forze di sicurezza, una volta che ha notato la loro presenza, e questo ha innescato uno scontro a fuoco, prima che si facesse esplodere”, ha detto il portavoce in televisione. Sei residenti stranieri che hanno effettuavano l’Umra, il pellegrinaggio minore alla Mecca, e cinque agenti di polizia sono rimasti feriti, ha precisato il portavoce. Due dei feriti sono ancora ricoverati in ospedale, mentre gli altri quattro sono stati dimessi dopo le cure necessarie. La Repubblica islamica d’Iran ha condannato oggi il progetto di attentato alla Grande Moschea della Mecca, sventato dalle forze di sicurezza saudite, dicendosi pronta a “collaborare” con le autorità di Riad nella lotta contro “i mercanti di morte”, nonostante le tensioni nelle relazioni tra i due Paesi. Questa azione “mostra ancora una volta che il terrorismo sfrenato che colpisce tutto il mondo, la regione e soprattutto i musulmani e i paesi islamici, non distingue tra religione, geografia, razza o nazionalità, e può anche colpire il luogo più sacro per i musulmani nel mondo”, ha detto Bahram Ghassemi, portavoce del ministero degli Esteri iraniano. L’Iran “ha sempre condannato il terrorismo in tutte le sue forme, ovunque colpisca” e “conferma anche oggi di essere pronto ad assistere gli altri paesi e cooperare con loro per combattere questi criminali, mercanti di morte e seminatori ignoranti di odio”.