Svolta in Polonia, l’opposizione filo-Ue ha la maggioranza. PiS vince ma non basta

Svolta in Polonia, l’opposizione filo-Ue ha la maggioranza. PiS vince ma non basta
Jaroslaw Kaczynski e Donald Tusk
16 ottobre 2023

Il partito conservatore polacco Diritto e Giustizia (PiS) ha vinto le elezioni in Polonia, ma è lontano dal sostegno di cui godeva nel 2019, quando quasi il 44% degli elettori votò per il partito di Jaroslaw Kaczynski. E questo potrebbe rappresentare la sua sconfitta. Alla fine di una campagna elettorale aggressiva e costruita sulla paura (di Donald Tusk, della Germania, dell’Unione Europea, degli immigrati e del mondo fuori dalla Polonia in generale) resta in base agli exit poll il nucleo dell’elettorato del PiS, ma non sarebbe abbastanza, anche se va notato che le percentuali potrebbero differire dai risultati definitivi.

“Non sono mai stato così felice in vita mia”. Così il leader della coalizione Platforma Obywatelska (PO) Donald Tusk secondo i media polacchi alla chiusura dei seggi e davanti ai risultati degli exit poll. “Nessuno ci credeva un anno fa. Tre mesi fa non ne eravamo sicuri. Proprio ieri la gente veniva da me e mi chiedeva se potevamo farlo, perché non potevamo farlo da tanti anni” ha aggiunto. “Saluto tutti coloro che sono ancora in coda ai seggi elettorali, che questo risultato potrebbe essere ancora migliore. Oggi possiamo dire che questo brutto periodo è finito. Questa è la fine del dominio del PiS (il conservatore Diritto e Giustizia, ndr)”, ha continuato.

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Esulta Tursk

 

Tusk potrà contare su una maggioranza di 248 deputati al Sejm, la Camera bassa, considerando le alleanze con due partiti minori che si sono già dichiarati disposte a governare con lui. “Questo periodo cupo è finito, il regno populista di Diritto e Giustizia è finito”, ha esultato Tursk in davanti ai suoi sostenitori. “La Polonia ha vinto, la democrazia ha vinto”, ha scandito evidentemente già sicuro del risultato. Anche se il presidente polacco Andrzej Duda dovrebbe affidare l’incarico esplorativo al partito vincitore delle elezioni, il PiS di Kaczynski e del premier uscente Mateusz Morawiecki potrebbe solo cercare di convincere i peraltro ufficialmente riluttanti estremisti di destra di ‘Confederazione’: il partito razzista, omofobo e intenzionato a tagliare gli aiuti militari all’Ucraina avrebbe però raccolto solo il 6,2% dei voti e quindi 12 deputati che porterebbero la coalizione di destra a controllare solo 212 parlamentari su 460.

 

Dopo otto anni il PiS soffre

 

In base agli aggiornamenti delle 21 del 15 ottobre, i risultati degli exit poll IPSOS per TVN, Polsat e TVP vedono il PiS al 36,8%, la Coalizione Civica (in polacco: Platforma Obywatelska, PO) 31,6%, Terza Via al 13,0%, Sinistra al 8,6%, Confederazione al 6,2%. Dopo otto anni di governo, il PiS ha sofferto in questa campagna dello stesso problema che affliggeva PO-PSL nel 2015: non è stato in grado di spiegare agli elettori perché dovrebbe continuare a governare la Polonia. Perché la visione ‘sarà così come è ora e non ci sarà nessun Donald Tusk’ non ha entusiasmato. I risultati degli exit poll indicano che in Polonia per la prima volta dal 1993 ci si trova di fronte ad una situazione in cui la vittoria alle elezioni se confermata, sarebbe una vittoria di Pirro.

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E tuttavia il presidente del PiS Jaroslaw Kaczynski ha concluso il suo intervento con la dichiarazione “vinceremo” e l’invito ad attendere ulteriori sviluppi. “Abbiamo i primi risultati dei test. Ci regalano la quarta vittoria e la terza consecutiva, e questo è un grande successo per la nostra formazione” dice Kaczynski che però ammette: non è noto se il PiS sarà al potere o all’opposizione. “Non permetteremo che la Polonia venga tradita” aggiunge. E afferma che il suo partito farà di tutto per continuare ad attuare il suo programma nonostante la coalizione che si è formata contro di esso. “La strada non è chiusa” ha aggiunto come in una minaccia.

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