Economia

Taglio del cuneo fiscale e riforma Irpef: le priorità della manovra 2025-2029

Il Piano strutturale di bilancio (Psb) presentato dal Governo italiano rappresenta una nuova fase della strategia economica nazionale, caratterizzata da ambizione e realismo, con l’obiettivo di garantire stabilità e sostenibilità alle finanze pubbliche in un contesto economico globale che si presenta complesso e incerto. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha descritto questo documento come un passaggio cruciale per il futuro del Paese, evidenziando che la presentazione del Psb avviene “in un momento caratterizzato da tendenze economiche globali contrastanti”. Da un lato, ha osservato, “l’andamento delle variabili economiche appare complessivamente in linea con le attese”, ma dall’altro “l’allargamento dei conflitti in Medio Oriente sta aumentando ulteriormente l’incertezza che caratterizza lo scenario economico globale”.

Il Piano strutturale di bilancio, che prende il posto della tradizionale Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), segna il primo passo del percorso verso la manovra di bilancio per il periodo 2025-2029. Si tratta di uno strumento di programmazione economica di medio termine, che mira a fissare gli obiettivi fiscali del Governo nei prossimi anni, definendo un quadro di stabilità e di consolidamento delle finanze pubbliche. “La stabilità delle finanze pubbliche è un elemento di grande rilevanza in questo contesto”, ha dichiarato Giorgetti, aggiungendo che il Piano punta a una “stabile riduzione dello stock del debito pubblico e dei relativi oneri”, un obiettivo definito dal ministro come “una necessità ineludibile”.

Uscita procedura per deficit eccessivo

Uno degli aspetti centrali del Psb è la volontà del Governo di accelerare il percorso di riduzione del deficit. Giorgetti ha chiarito che l’obiettivo è ridurre il rapporto tra indebitamento netto e Pil al di sotto del 3% entro il 2026, consentendo all’Italia di uscire dalla procedura per deficit eccessivo entro il 2027. Questo percorso di aggiustamento, ha spiegato, sarà accompagnato da una crescita media annua della spesa netta dell’1,5%, “in linea con la traiettoria di riferimento della Commissione Europea”. In tal modo, l’Italia potrà gradualmente rafforzare la propria posizione fiscale, garantendo al contempo una sostenibilità di lungo periodo. Il contesto economico, però, non è privo di difficoltà. Giorgetti ha sottolineato come la recente revisione delle stime trimestrali annuali da parte dell’Istat abbia comportato “una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita per il 2024”, rendendo più complesso il raggiungimento dell’obiettivo di una crescita del Pil reale dell’1% per l’anno in corso.

Cuneo fiscale e aliquote Irpef

Tuttavia, il ministro ha rassicurato che queste difficoltà non dovrebbero influenzare in modo significativo gli anni successivi, confermando che la traiettoria di crescita per il 2025 e oltre rimane positiva. Il ministro ha poi anticipato alcune delle misure che saranno incluse nella prossima legge di bilancio, prevista per le prossime settimane. “La manovra di bilancio fornirà le risorse necessarie per confermare gli interventi ritenuti prioritari”, ha affermato Giorgetti, specificando che tra questi rientrano “le misure per rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale” e “l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni”. Queste misure, già avviate nell’anno in corso, mirano a semplificare il sistema fiscale e a favorire la competitività del mercato del lavoro, riducendo la pressione fiscale sui lavoratori e sulle imprese.

Accanto a queste misure fiscali, la manovra prevederà anche interventi volti a incentivare la natalità e a sostenere le famiglie numerose, tematiche particolarmente rilevanti nel contesto demografico italiano. “Il sostegno alle famiglie numerose e agli interventi per favorire la natalità è un obiettivo chiave”, ha dichiarato il ministro, confermando che tali misure saranno accompagnate da risorse specifiche destinate a queste politiche sociali. Un altro capitolo importante della legge di bilancio sarà quello relativo ai rinnovi dei contratti pubblici. Giorgetti ha annunciato che “la manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-2027”, un passaggio necessario per tenere conto dell’andamento dell’inflazione e garantire adeguate condizioni lavorative ai dipendenti pubblici.

Più risorse alla sanità pubblica

La sanità pubblica sarà un ulteriore settore al centro della manovra. “Il Governo intende incrementare i fondi per la sanità pubblica”, ha sottolineato Giorgetti, confermando che “la spesa sanitaria crescerà a un tasso superiore a quello fissato per l’aggregato obiettivo della spesa netta”. Questo aumento di risorse è considerato fondamentale per rafforzare il sistema sanitario nazionale, garantendo servizi adeguati in un periodo storico caratterizzato da sfide globali in ambito sanitario, tra cui l’invecchiamento della popolazione e l’eventuale ricomparsa di crisi sanitarie internazionali. Per quanto riguarda le riforme fiscali, Giorgetti ha delineato una serie di misure volte a migliorare l’efficienza del sistema tributario, riducendo l’evasione e l’elusione fiscale.

“Il Governo sta lavorando a misure per promuovere l’adempimento fiscale a costo ridotto, con attività di prevenzione e controllo”, ha spiegato il ministro, aggiungendo che è prevista “una maggiore interoperabilità delle basi dati fiscali, che permetterà un rafforzamento della lotta all’evasione derivante da omessa dichiarazione”. Tra le misure più attese c’è anche la revisione dei valori catastali per gli immobili che beneficiano dei bonus edilizi, con l’obiettivo di aggiornare gli archivi catastali e includere proprietà non censite o che hanno subito modifiche strutturali.

Giorgetti cita Keynes

Nel suo intervento, Giorgetti ha richiamato l’importanza di valutare attentamente ogni intervento di politica economica, citando l’economista britannico John Maynard Keynes: “Consideriamo naturali, permanenti, sicuri, alcuni dei più singolari e temporanei dei nostri vantaggi recenti, e ci regoliamo nei nostri piani di conseguenza”. Questo monito, ha affermato Giorgetti, è particolarmente rilevante nel contesto attuale, in cui “ogni intervento di politica di bilancio deve essere attentamente valutato e collocato nel contesto in cui è introdotto e successivamente mantenuto”.

Giorgetti ha sottolineato anche che solo attraverso una gestione oculata delle risorse pubbliche e una politica economica responsabile sarà possibile migliorare la reputazione e l’attrattività dell’Italia sui mercati internazionali. “Il miglioramento della nostra reputazione sarà fondamentale per garantire la stabilità dei nostri vantaggi e la crescita sostenibile del Paese”, ha concluso il ministro.

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