Da Tar ok a ricorso, bloccata revoca scorta per “Ultimo”

Da Tar ok a ricorso, bloccata revoca scorta per “Ultimo”
Sergio De Caprio
26 ottobre 2019

Non si placa la vicenda della scorta al capitano Ultimo, il colonnello Sergio De Caprio che 26 anni fa arresto’ Toto’ Riina, misura di protezione che periodicamente viene revocata e che con altrettanta cadenza viene poi reintegrata. L’ultimo passaggio ha visto il Tar del Lazio sospendere in via cautelare il provvedimento che aveva annullato la protezione per l’ufficiale dei carabinieri. I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal difensore di Ultimo, l’avvocato Antonino Galletti, fissando al prossimo 3 dicembre l’udienza per la trattazione collegiale del ricorso in camera di consiglio. Il ricorso fa seguito a un’altra impugnativa decisa dal Tar nel giugno scorso, allorquando i giudici ritennero illegittima la revoca della scorta disposta il 3 settembre 2018, e ordinarono una rivalutazione della questione.

“Ancora una volta il Tar di Roma accoglie le nostre ragioni, addirittura in sede d’urgenza – il commento di Galletti, che e’ presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma – ulteriore testimonianza del fatto che il colonnello De Caprio tuttora vive in una condizione di pericolo concreto ed attuale. Non ci risulta che la mafia sia stata ancora sconfitta e chi si e’ battuto a lungo contro di essa sacrificando la propria liberta’ e mettendo a rischio la vita ha diritto di essere tutelato dallo Stato”. “Ringrazio l’avvocato Antonino Galletti e il Tar del Lazio – ha commentato De Caprio – che evidentemente ritengono la mafia ancora un pericolo per i cittadini e la vita e la sicurezza del capitano Ultimo preziosa e in pericolo a differenza del prefetto Alberto Pazzanese direttore di Ucis e del generale dei carabinieri Giovanni Nistri”, comandante dell’Arma. Gia’ nel 2010 c’era stato un primo tentativo di revocare la scorta ad Ultimo, provvedimento poi replicato, anche nel 2014 e nel 2018.

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Proprio nel dicembre di quell’anno il Tar restitui’ la scorta a Di Caprio, confermando poi nel merito la decisione a giugno 2019, definendo illegittimo il provvedimento con il quale la Prefettura di Roma aveva comunicato la revoca del dispositivo di protezione disposto dall’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale. Ma pochi giorni fa, parlando in un incontro il Toscana, Di Caprio aveva posto ancora l’attenzione sulla sua vicenda: “Le motivazioni per la quali cercano di togliermi la scorta, che ovviamente non e’ un mio diritto, mi sembrano un passaggio che porta a negare la pericolosita’ della mafia e di Cosa Nostra e a cercare di scardinare tutti quei meccanismi che fino a oggi ci hanno consentito di vincere. Quindi questo non e’ un problema mio, ma dell’intera comunita’” Allarme che ha portato che ad una petizione su Change.org per il reintegro immediato della scorta lanciata da un gruppo di volontari che lo sostengono, petizione che ha superato le 80mila firme.

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