Tar Sicilia accoglie ricorso Enti formazione. M5S: “Governo Crocetta incapace”

Il capogruppo All’Ars, Valentina Zafarana: “Lasciare tante famiglie senza stipendi e certezze per decine di mesi, oltre che vergognoso è inumano”.

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“Confusione su confusione, l’ennesima prova dell’incapacità di questo governo azzecarbugli”. Il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle all’Assemblea regionale siciliana commenta così l’ultima tegola piovuta sull’Esecutivo Crocetta, obbligato dal Tar a rivedere la delibera di giunta che regolamenta la terza annualità dell’Avviso 20/2011 e che rischia di mettere in forse il via delle attività formative in Sicilia. La terza sezione del Tar per la Sicilia, infatti, ha accolto il ricorso dell’Asef (associazione degli Enti di formazione) e di altri enti formativi, che chiedevano l’annullamento della delibera di giunta del 16 settembre recante ”Programmazione della attività e semplificazione amministrativa nel settore della formazione professionale, annualità 2014-15” e di altri e di diversi provvedimenti collegati.

”Crocetta, lo ripeteremo fino allo sfinimento – dice Valentina Zafarana, capogruppo del M5S – è il nostro re Mida al contrario, qualunque cosa tocchi, la distrugge. Lo ha fatto con tutti settori, in particolare con quello della Formazione, ridotto ad un deserto. Era doveroso rivedere un sistema che faceva acqua da tutte le parti e che, soprattutto, foraggiava vergognosamente appetiti illeciti e traffici illegali – aggiunge -, ma distruggere senza pensare minimamente a come ricostruire in maniera razionale non è mai una soluzione. Lasciare tante famiglie senza stipendi e certezze per decine di mesi, oltre che vergognoso è inumano”. “Ma, evidentemente, per Crocetta (e per noi parlamentari) – dice ancora la pentastellata – questa è una situazione sconosciuta, visto che il suo stipendio, anzi i suoi stipendi, considerato che ne percepisce due, viaggiano sempre con puntualità svizzera. La sentenza del Tar conferma che la giunta opera in maniera approssimativa e, in questo caso illegittima, cosa che ora apre la strada una una miriade di complicazioni senza fine, ritardi e possibili richieste di risarcimento danni che, come al solito, saranno i cittadini a pagare” conclude Zafarana.