Sono stati 4.206 i ricorsi depositati nel 2014 al Tar Sicilia, quasi mille in piu’ rispetto all’anno precedente, quando furono 3.237: e’ quanto contenuto nella relazione esposta dal presidente del Tribunale, Nicolo’ Monteleone, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo. “Un eccezionale incremento che, se da una parte dimostra la perdurante fiducia dei cittadini nei confronti della giustizia amministrativa, dall’altra ci arreca non poca preoccupazione per le difficolta’ di dare una risposta in tempi ragionevoli”, ha sottolineato Monteleone. Le sentenze emesse ammontano a 3.025, esattamente 561 in piu’ rispetto al 2013, nel quale si era comunque registrato, al riguardo, un cospicuo aumento. Secondo Monteleone, si giunge “a un risultato paradossale: da una parte, per mancanza di risorse pubbliche, non si aumentano gli organici di magistratura che consentirebbero una piu’ veloce definizione dei processi; dall’altra, poi, lo Stato e’ costretto all’esborso di notevolissime somme per l’eccessiva durata dei medesimi processi. Costi che, nel 2004, secondo la recente relazione del presidente della Corte d’Appello di Palermo, hanno superato i 700 milioni di euro”.
LE NORME “L’entrata in vigore del codice del processo amministrativo ha rappresentato la positiva occasione per dare una accelerazione ai tempi di definizione dei processi, soprattutto per quanto riguarda le controversie a rito speciale abbreviato (in particolare elezioni e appalti) e la tutela cautelare che mantiene un’elevata efficienza”, ha evidenziato Monteleone.
CARENZA PERSONALE “Il punto nodale e’ costituito dalla carenza di personale, soprattutto di magistratura che puo’ contare su un organico assai avaro”, ha detto ancora il presidente del Tar Sicilia. “In questa sede, a fronte di un organico di 19 magistrati, finora mai integralmente coperto, nel 2014 hanno prestato servizio a tempo pieno soltanto 14 magistrati – ha puntualizzato -. Con un organico cosi’ ridotto, certamente insufficiente se si considera che la circoscrizione di questa sede comprende le province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani, e’ difficile dare compiuta attuazione al diritto al giusto processo, soprattutto nell’accezione della sua ragionevole durata”.
LA SEDE Anche nel 2015 il Tar Sicilia “continuera’ con impegno e dedizione a compiere il proprio dovere, senza pensare di salvaguardare rendite di posizione, tenendo piuttosto comportamenti ‘ispirati a discrezione, misura, equilibrio, senza cedimenti a esposizioni mediatiche o a tentazioni di missioni impossibili’, come ribadito dal presidente Giorgio Napolitano, al quale va rivolto un deferente saluto, nel suo ultimo intervento al Csm; nello stesso tempo, pero’, senza lasciarsi intimidire da critiche o estemporanee iniziative dirette a ribaltare l’attuale assetto ordinamentale”, ha assicurato il presidente del Tribunale amministrativo, concludendo la propria relazione con “l’augurio che si possa risolvere l’annoso problema della sede”.