di Giuseppe Novelli
“Il tema del fisco è molto serio e non si può affrontare con le caricature come in queste ore fa purtroppo il segretario del Pd nei confronti della sua minoranza interna. Meglio essere chiari. Per me se togli la tassa sulla prima casa anche ad un miliardario, come purtroppo abbiamo fatto, commetti un errore grave. È una scelta inutile perché non produce sviluppo ed iniqua perché finisce col dare di più a chi già ha di più. La stessa politica dei bonus non mi pare abbia prodotto grandissimi risultati. Più in generale ridurre le tasse ha un moltiplicatore di crescita 0,8 fare investimenti 2,5/3. Nelle prossime scelte di bilancio le priorità per me devono essere gli investimenti (es. sanità, scuola, infrastrutture) e le misure a sostegno dei ceti più deboli e delle aree del disagio”. Parole condivise da Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e candidato alla segreteria Pd, che però chiede di abbassare i toni e sviluppare un dibattito serio. “Io – ha detto – penso che una generica detassazione non selettiva sia sbagliata e nemmeno equa. Penso che al primo posto ci debbano essere gli investimenti pubblici, dobbiamo aiutare le imprese che assumono e che fanno investimenti e si può chiedere un contributo alle pensioni d’oro per aumentare le minime, credo che si debbano rinnovare i contratti pubblici e quelli privati, anche se può dispiacere a Confindustria”.
Però, secondo il governatore, nel Pd deve prevalere il senso di unità: “Gli argomenti ci sono, senza bisogno di strapparsi i capelli. Ci sono nel Pd due anime: una social-liberale e una socialista e di sinistra, devono sopportarsi, non bisogna irridere le posizioni degli altri ed essere uniti ma anche fare un dibattito serio e abbassare i toni”. E se il senatore della minoranza Pd Federico Fornaro chiede di discutere preventivamente gli interventi da inserire nella legge di Stabilità, sottolineando che il “semplice taglio delle tasse ha dimostrato tutti i suoi limiti”, il renziano Andrea Marcucci parla di “controcanto incomprensibile” della sinistra. Renzi che in vista del referendum ha cercato di “ricucire” con l’Anpi invitando a un confronto il presidente Carlo Smuraglia, ottenendo una accoglienza “fredda” (“Non è certamente la soluzione del problema di fondo”) pare dunque tornato dalle vacanze con l’intenzione di non fare sconti all’opposizione interna. Anzi, con l’avvicinarsi del referendum e della legge di Stabilità, sembra che il muro contro muro sia destinato a diventare più aspro. Verso la resa dei conti.