La Tav Torino-Lione va sospesa, è un progetto ormai “vecchio” ed “esorbitante” (“faramineux”), che presenta rischi ambientali (l’amianto) e necessita di troppo tempo per essere realizzato, mentre la “conversione modale” dei trasporti dalla strada alla ferrovia, che è urgente per ridurre le emissioni, si può realizzare attraverso il rinnovo della vecchia linea esistente. Lo ha affermato a Bruxelles, rispondendo alle domande di alcune agenzie di stampa italiane, la francese Karima Delli, (Verdi), presidente della commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo.
“Per ora – ha osservato Delli – il problema che abbiamo e sapere qual è la posizione del governo italiano su questo progetto, la sua proposta, ma la vera questione è vedere la tematica dei trasporti nella prospettiva futura: la Lione-Torino non sarà terminata prima del 2038. Ma non dobbiamo attendere certo il 2038 per fare qualcosa. E questa è la ragione per cui la priorità è quella di rinnovare l’esistente. C’è una linea (ferroviaria, ndr) che già esiste; la si rinnova, e si fa una conversione modale. Adesso, non fra 5,10 o 20 anni. Perché con la conversione modale si affrontano tutte le questioni riguardanti l’inquinamento: è meglio mettere le merci sul treno che sulla strada”.
“Ora – ha proseguito la presidente della commissione europarlamentare Trasporti – la palla è al centro: bisogna rivedere questo progetto esorbitante, che costerà caro. E non si può fare altro: credo sia il momento, oggi, di operare una correzione, riconoscendo che ci sono altre alternative, e che bisogna investire nelle alternative”. Tuttavia, ha aggiunto Karima Delli, “il governo italiano è molto diviso. Ho visto che durante la campagna il M5s era contro la Lione-Torino. Adesso non so qual è la loro posizione, ma – ha sottolineato – bisognerà che sia una posizione molto chiara”.
“Oggi – ha ricordato l’europarlamentare francese – abbiamo tutti coscienza, indipendentemente dalla nazionalità, del cambiamento climatico. I trasporti sono responsabili del 30% delle emissioni che causano il riscaldamento globale. Molto. È una grossa parte di queste missioni viene dalla strada, dai camion. Perciò – ha riconosciuto – bisogna sicuramente favorire il trasporto per ferrovia, è importante, certo; ma dobbiamo costruire per questo una linea Torino-Lione per cui dobbiamo perforare rocce in cui ci hanno detto che forse c’è l’amianto, che potrebbe inquinare i fiumi e i villaggi vicini? Questo non è possibile”.
“E poi – ha aggiunto ancora Delli – c’è un progetto che non vedrà la luce domani, ma nel 2035 o più tardi. Non perdiamo tempo: c’è il cambiamento climatico, bisogna rinnovare l’esistente, ciò che abbiamo, e subito pensare alla conversione modale, perché questa è l’urgenza”. La Torino-Lione, insomma, va abbandonata? “Penso – ha risposto la presidente della commissione Trasporti dell’Europarlamento – che si debba sospendere il progetto. Si sospende, si rinnova, si fa la conversione modale, si vede se funziona. E se non funziona penseremo a un’altra alternativa. Ma qui, oggi – ha insistito – bisogna sospendere il progetto”. D’altra parte, “da quanto tempo si parla della Torino-Lione? Almeno da 10 anni. L’avvenire dei trasporti – ha concluso Karima Delli – non sta nel riprendere vecchi progetti di grandi dimensioni. L’avvenire dei trasporti è la prossimità, è rinnovare quello che abbiamo”. askanews