Tav, maggioranza in fibrillazione. Si tratta su autonomia ma pronta fronda M5s
Non mancheranno i distinguo tra i due alleati anche sulla Pdl M5s sull’acqua pubblica
La battaglia sulle mozioni al Senato sulla Tav e’ solo l’antipasto di quello che accadra’ nei prossimi giorni. “L’analisi costi-benefici – spiega uno dei ‘big’ M5s – arrivera’ entro fine gennaio, e sara’ negativa”. I pentastellati tengono il punto sulla Torino-Lione. Nessuna mediazione, avvertono nel Movimento. Nella maggioranza si riferisce che il premier Conte vorrebbe prendere tempo, “ma – aggiunge un altro esponente M5s – non possiamo permetterci altri tentennamenti”. Sullo sfondo c’e’ la partita sulle Europee con gli azionisti del governo che vogliono incassare il via libera ai provvedimenti bandiera prima dell’appuntamento.
Oggi nell’Aula della Camera comincera’ il percorso del ddl di riforma costituzionale che introduce il referendum propositivo, giovedi’ in Cdm arrivera’ il dl su il reddito di cittadinanza e ‘quota cento’. Se sulle riforme e anche sulla legittima difesa M5s e Lega dovrebbero viaggiare senza particolari fibrillazioni, si prevedono distinguo su altri temi. Il fronte piu’ caldo e’ quello sull’autonomia. A palazzo Madama da tempo si sta muovendo un gruppo di pentastellati per sbarrare la strada alla battaglia storica della Lega. Giovedi’ mattina si terra’ un convegno (“L’autonomia del nord tra indivisibilita’ della Repubblica e diritti del Mezzogiorno) organizzato dall’ex M5s De Bonis (espulso dal gruppo a fine anno) al quale hanno aderito gia’ una quindicina di senatori del Movimento. Nel governo comunque si tratta. Ieri mattina c’e’ stato un incontro tra il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli e la ministra agli Affari regionali Erika Stefani. [irp]
Le tensioni, pero’, soprattutto a livello parlamentare, restano. Nella maggioranza si tratta anche sulla questione delle trivelle mentre e’ in corso un ‘derby’ tra M5s e Lega su chi debba presentare l’emendamento al dl semplificazioni al Senato per destinare dieci milioni a Rigopiano, con i leader che dovrebbero recarsi nei prossimi giorni sul luogo della tragedia. “Per cercare di accontentare tutti nella maggioranza ci sono 132 pagine di emendamenti sul dl”, dice un ex M5s. “Se dicono di no all’autonomia crolla tutto”, il ‘mantra’ leghista. Intanto si e’ insediato un tavolo tecnico che dovra’ dirimere i punti piu’ controversi. “La verita’ – sottolinea un altro dirigente leghista – e’ che i Cinque stelle non vogliono certo andare a casa. Qualora si arrivasse alla crisi di governo una buona parte di loro verrebbe a bussare alla nostra porta…”.
In ogni caso sia Salvini che Di Maio non intendono staccare la spina al governo. Non mancheranno i distinguo tra i due partiti anche sulla Pdl M5s sull’acqua pubblica (ci sono i dubbi della Lega) mentre difficilmente saranno esaminati altri temi fuori dal contratto. M5s per esempio sta pensando di presentare una mozione sulla legalizzazione della cannabis ad uso ricreativo ma nella Lega non c’e’ alcuna volonta’ di aprire. Ieri la Lega ha fatto ‘sponda’ con M5s per respingere la modifica del calendario a palazzo Madama votando no alla discussione di una mozione sulla Tav presentata dal Pd. Nonostante l’assist il sottosegretario pentastellato al Ministero dell’Interno Sibilia attacca: “A me fa strano – osserva – che una forza politica con la quale stiamo facendo grandi cose al governo abbia le stesse posizioni del Pd o Fi”. “Si puo’ rivedere il progetto ma il tunnel deve esserci”, la posizione di Salvini. La polemica non si placa: “Salvini si schiera con quelli contrari all’alta velocita’”, l’affondo del capogruppo dem Marcucci. I fari sono puntati pure sull’economia con il vicepremier leghista che riferendosi “al nuovo attacco al sistema bancario” critica “l’ennesimo intervento a gamba tesa della Bce” che “puo’ creare un danno all’Italia da 15 miliardi”. Mentre Conte incassa con piacere le ammissioni di Juncker sull’austerity: “Qualche errore e’ stato fatto, fa piacere se viene ammesso”.