Roma, 20 dic. (askanews) – Tassisti in presidio (autorizzato) a Roma davanti il Senato, in piazza Madama, per seguire la votazione sugli emendamenti alla manovra economica e, in particolare, attendere l’esito su quello che definiscono un “colpo di mano del vice ministro Edoardo Rixi” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che favorirebbe una “concorrenza sleale” a favore dei Noleggiatori con conducente. Nella Capitale “il servizio funziona e non stiamo bloccando niente”, ma se l’emendamento dovesse passare “siamo pronti allo sciopero nazionale”.
Il braccio di ferro tra taxi e Ncc riguarda da anni la norma del decreto milleproroghe 2008 – più volte posticipata e che dovrebbe entrare in vigore l’1 gennaio 2019 – che prescrive che “la sede del vettore e la rimessa” degli Ncc “devono essere situate, esclusivamente, nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione”: da gennaio, se dovesse essere confermata, ogni Ncc al termine del servizio dovrebbe così rientrare nel Comune che ha concesso il permesso, che però spesso non è quello dove il conducente effettivamente lavora. Sarebbe la fine del servizio per migliaia di Ncc. E’ il caso soprattutto di Roma, dove circolano 7mila Noleggiatori (80mila in tutta Italia, con 200mila lavoratori) dei quali molti hanno però ottenuto l’autorizzazione da altri Comuni del Lazio o del Sud Italia (dove spesso la licenza costa molto di meno). La pratica è osteggiata dall’altra faccia del servizio di trasporto su quattro ruote, i taxisti: secondo i conduncenti delle auto bianche, infatti, la facilità con cui gli Ncc prendono una licenza in un Comune e vanno a lavorare in un altro stravolge le regole della concorrenza.
Gli Ncc stanno manifestando a giorni alterni a Roma proprio per chiedere di modificare o posticipare ancora l’entrata in vigore della normativa. Un punto di incontro sembrava essere stato raggiunto lo scorso 16 dicembre, quando i rappresentanti di taxi e Ncc si sono incontrati al Mit e Rixi aveva proposto un emendamento che autorizzava Comuni e Province ad avere “rimesse multiple” per gli Ncc in modo che, se un noleggiatore abbia già in contratto più servizi da effettuare, anche su diversi giorni, possa tornare in rimessa solo al termine di tutti i servizi. “L’emendamento proposto da Rixi non era il massimo – dice all’agenzia Askanews Daniele Saulli, vice presidente nazionale dell’Uritaxi e responsabile di Lazio e Roma – ma era una buona base di partenza per andare avanti e mettere a posto la normativa: il governo aveva preso degli impegni davanti alle categorie, ieri però c’è stato un colpo di mano con una modifica non prevista”.
Al Senato è arrivato quindi un nuovo emendamento che, chiarisce il presidente nazionale Uritaxi Claudio Giudici, “istituzionalizza la concorrenza sleale, perchè consentirebbe ai Noleggiatori con conducente, in presenza di contratti dai 30 giorni in su, di non rientrare in rimessa, come prevede ora la legge: ci troveremmo così flotte di Ncc che operano senza i vincoli che invece gravano i taxi. Di fatto avremo una forma di istituzionalizzazione ex lege della concorrenza sleale”. “Per questo stiamo tenendo varie assemblee informative in tutta Italia: c’è grande agitazione nella categoria, si sta cercando di tenere buona la piazza e gli operatori del settore. Se passa l’emendamento la categoria entrerà in stato di agitazione e indirremo sicuramente degli scioperi, a livello nazionale, nel rispetto della normativa”, conclude. “Se dai la possibilità di fare un contratto di 30 giorni o più azzeri l’accordo. A Roma si lavora, il servizio funziona, non stiamo bloccando niente. Ma se passa questo emendamento ci sarà una protesta sacrosanta, certo nelle modalità previste dalla legge e dal Garante degli scioperi”, conclude Saulli.