C’è tutta la sofferenza ma anche tutta la vitalità di Alda Merini nello spettacolo “La pazza della porta accanto”, interpretato da Anna Foglietta, in scena all’Eliseo di Roma fino all’11 dicembre e poi da gennaio in tournée in tutta Italia. Lo spettacolo scritto da Claudio Fava e diretto da Alessandro Gassman è ambientato dentro un ospedale psichiatrico e porta alla luce le drammatiche esperienze fatte dalla poetessa dei navigli negli istituti dove venne sottoposta a elettroshock e trattamenti disumani.
“La Alda che noi raccontiamo è un’Alda 36enne, con due figli, affetta da schizofrenia e bipolarismo, che ad un certo momento della sua vita, il marito decide che sarebbe stato meglio internare in manicomio. La gettano da un momento all’altro in un luogo tremendo e doloroso come appunto un manicomio, e noi cerchiamo di raccontare una donna normale, con una famiglia, solo con un dono più rispetto agli altri, che era il dono dell’ispirazione poetica, e che, grazie a tutto il dolore che ha vissuto e ha dovuto attraversare, è riuscita a trasformarlo in poesia, in altissima poesia”. Foglietta porta lo spettatore negli abissi della mente di Alda Merini, mostra il suo rapporto con i compagni di degenza, il suo desiderio di amare, la capacità di resistere a quella cattività, la sua profonda libertà, del corpo e della mente. “Io credo davvero che la Merini sia un modello per ogni donna perché ci ha insegnato veramente la libertà e l’emancipazione. Ha insegnato ad ogni donna quanto è importante il rispetto per la propria natura, a non avere paura di questa natura. Anzi, bisogna assecondarla e farla brillare perché è ciò che ci rende davvero uniche, e davvero donne”. Foglietta in questo periodo è protagonista sul grande schermo del film di Edoardo Leo “Che vuoi che sia” e in tv della fiction “La mafia uccide solo d’estate”. Negli ultimi anni è diventata una delle attrici più richieste dai registi cinematografici, ma lo spettacolo teatrale sulla Merini rappresenta un passaggio fondamentale della sua carriera. “MI sono aperta a questo spettacolo, con grande coraggio, devo dire, e con grande libertà, mi sono fidata molto di me stessa, mi sono molto fidata di Alessandro, e ho proprio aperto dei canali nuovi, e questo per un attore è oro. Questo è un ruolo drammatico e spero che mi apra le porte anche a un cinema popolare però con delle vene un pochino più drammatiche”.