Cultura e Spettacolo

Teatro Massimo Palermo, per il 2018 innovazione e curiosità

Saranno l’innovazione e la curiosità le due linee guida della stagione 2018 del Teatro Massimo. Dieci opere, tre balletti e dodici concerti ad arricchire un cartellone che, in linea col successo degli ultimi anni di grande rilancio, offrirà ancora una volta agli appassionati di lirica e non solo la possibilità di godere e vivere a pieno il fascino del teatro più grande d’Italia. “Abbiamo scelto due parole chiave che sono innovazione e curiosità – ha detto il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone -. Innovazione perché abbiamo alcune scelte precise di regia, di allestimenti, di spettacoli. Penso al Fra diavolo, opera poco rappresentata e portata in scena con le stampanti 3D, una novità nel nostro Paese. Curiosità perché il teatro deve essere il luogo delle scoperte dove ricercare una novità che non si è ancora incontrata, per uscire dal teatro arricchiti”. Ad aprire stagione, il 23 gennaio, sarà il Giullame Tell in francese. L’opera, assente da 60 anni da Palermo sarà rappresentata in occasione dei 150 anni dalla morte di Rossini, con l’allestimento di Damiano Michieletto direttamente dal Covent Garden di Londra. A seguire sarà la volta del balletto Don Chisciotte di Ludwig Minkus. Quindi sarà la volta de “I puritani”, “Le nozze di Figaro” e “Cavalleria rusticana”.[irp]

Tra i momenti più attesi della stagione c’è sicuramente il Rigoletto di Giuseppe Verdi che vedrà il debutto alla regia di un’opera lirica della star americana John Turturro. “Un teatro importante deve spingere i grandi artisti a fare ciò che non hanno mai fatto. John Turturro, che conosciamo tutti per altri versi, debutta nella regia lirica. Abbiamo scoperto che era un suo sogno. Questo grande personaggio della scena internazionale che per la prima volta si cimenta con la lirica non con un’opera rara, o strana, ma con un grande melodramma”, ha osservato Giambrone. Alla politica di innovazione del teatro Massimo di Palermo, tra il 2017 anno della città Capitale dei Giovani e il 2018 Capitale della Cultura, infine, alludono gli oggetti in 3D creati a simboleggiare le opere in programma, e che saranno venduti durante l’anno come merchandising. “Una stura-up di giovani della nostra città – ha concluso Giambrone – ci ha chiesto di prendere spunto dai titoli d opera che inanellano la stagione e ha creato con la stampante 3D oggetti che rappresentano le opere che porteremo in scena, come la mela per il Tell, e saranno messi in vendita come merchandising accompagnandoci per tutta la stagione”.[irp]

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redazione