di Laura Donato
Una Butterfly ambientata in un teatro, diventata casa di vendita di ragazze, soprattutto geishe, ai militari e ufficiali americani. Lo scontro delle culture è uno dei punti su cui lavora di più la regia di Berloffa, secondo cui le circostanze dell’azione costituiscono una situazione ben conosciuta nella storia umana: per interessi politici ed economici, due nazioni con culture opposte si incontrano. Finché l’intenzione superiore dello Stato viene soddisfatta, la situazione può rimanere tranquilla, ma quando, più tardi, il singolo individuo incomincia a sentire le conseguenze delle trattative, le difficoltà nascono. “È esattamente questo sfondo politico-psicologico – dice il regista – che infonde a Madama Butterfly una caratteristica che è di grande attualità nel mondo di oggi”. Ad interpretare il dramma di Cio Cio San il soprano Hui He (foto), alla sua quinta produzione al Massimo, e che ha cantato Butterfly “almeno cinquecento volte nella mia vita – dice – e ogni volta è una grandissima emozione”. Accanto a lei il Pinkerton del tenore americano Brian Jadge, interessatissimo all’evoluzione, la trasformazione del suo personaggio “nel corso dell’opera, un personaggio che parte come l’americano vincitore e poi acquisisce tante sfumature”.
In effetti Pinkerton dallo scanzonato conquistatore di animi femminili della prima parte dell’opera pucciniana passa attraverso una vatietà di sentimenti sino alla vergogna e alla desolazione che bene Puccini descrive musicalmente in quel ripetere per tre volte il nome di Butterfly alla fine dell’opera. Sul palco del Massimo si alterneranno dal 16 al 25 due cast che vedono rispettivamente nel ruolo di Cio Cio San : Cio-Cio- San Hui He, e per il secondo cast Maria Katzarava (che debutta nel ruolo); Anna Malavasi (Suzuki), Raffaella Lupinacci (Suzuki del secondo cast); Brian Jadge (Pinkerton), Angelo Villari (Pinkerton secondo cast); Milena Josipovic (Kate Pinkerton); Giovanni Meoni (Sharpless) e il palermitano Vincenzo Taormina (Shapless secondo cast). A tale proposito il direttore Jader Bignamini, chiamato a dirigere Orchestra e coro del Teatro Massimo, mette in evidenza come si tratti “di due cast diversi”, ma “senza differenze gerarchiche”. “Si tratta – continua – di ascoltare due spettacoli diversi, entrambi validissimi”. Una produzione che promette punti di diverso interesse, questa Butterfly. Da non mancare quindi né la prima né le recite successive, dal 16 al 25.