Teatro, a Siracusa di scena “Fedra” di Seneca

Dopo il successo di “Elettra” e “Alcesti”, il 52° ciclo di spettacoli classici a Siracusa si chiude con la “Fedra” di Seneca, regia del napoletano Carlo Cerciello (vincitore nel 2015 del premio dell’Associazione nazionale dei critici di teatro) e traduzione del latinista Maurizio Bettini, in scena al Teatro Greco dal 23 al 26 giugno, alle 19,45. Lucio Anneo Seneca ebbe come modello della tragedia, perduta, l'”Ippolito velato” di Euripide, dove la moglie di Teseo, tradita e umiliata dal marito, si innamora perdutamente del figlio di lui, Ippolito. Per il mondo antico si trattava di un incesto inconfessabile e contro natura, tuttavia la tragedia senecana appare ancora “moderna – ha detto il regista napoletano Cerciello -, un dramma familiare dai toni cupi, in un’atmosfera asfittica e piena di contraddizioni: la selva dove Ippolito si rifugia per sfuggire alle insidie della matrigna, non è solo un luogo fisico, ma lo spazio mentale in cui i due sono caduti, in preda a una passione infernale”. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Alessandro Ciammarughi, le musiche di Paolo Coletta e la coreografia di Dario La Ferla. Fedra è interpretata da Imma Villa, mentre Fausto Russo Alesi affronta la doppia parte di Teseo e di Ippolito, Bruna Rossi è la nutrice e Sergio Mancinelli è il messaggero. Il coro è affidato anche in questo caso agli attori dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico “Giusto Monaco”. Dopo Siracusa, “Fedra” andrà in scena il 31 luglio a Segesta e il 3 e 4 settembre a Taormina, per la tournée prevista dal Festival dei Teatri di pietra.