Non c’è pace per il Movimento 5 Stelle. Dopo la guerra fratricida tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, innescata dalle divergenze sulla strategia per la scelta dei candidati al Quirinale, oggi un gruppo di iscritti ha ottenuto da un tribunale la sospensione della nomina a presidente del Movimento dello stesso Conte. La Settima sezione civile del tribunale di Napoli ha infatti accolto il reclamo presentato dall’avvocato Lorenzo Borrè – a nome di tre militanti storici del Movimento – per la sospensione delle delibere con cui, ai primi dello scorso agosto, era stato adottato il nuovo statuto e la conseguente elezione di Conte a leader.
Il tribunale ha deciso di sospendere in via cautelare quanto stabilito dal Movimento per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”, tra cui l’esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. In sostanza, almeno in attesa di un chiarimento giuridico da parte dei vertici, l’intero percorso organizzativo voluto dall’ex premier viene spazzato via e alla guida del Movimento potrebbero tornare il garante Beppe Grillo e il reggente Vito Crimi.
A darne notizia anche Steven Hutchinson, storico attivista del M5s e tra i firmatari del ricorso presentato lo scorso settembre presso il tribunale partenopeo. Le due delibere erano state adottate nell’agosto scorso e sono state oggi sospese dalla Settima sezione civile del tribunale di Napoli. Lo scorso dicembre il giudice monocratico aveva rigettato l’istanza di sospensione dello statuto, una decisione contro la quale gli attivisti avevano presentato reclamo. Mercoledì l’esame del ricorso e oggi la decisione.