Tennis: Australian Open. Williams e Djokovic conquistano finale

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novak-djokovic_tennis“Amo sorprendere chi non crede in me. È la storia della mia vita”. Una frase che Serena Williams ripete da quando ragazzina, era il 1997, mise piede per la prima volta nel circuito femminile. Tutti parlavano solo di Venus, la sorella maggiore di un anno, mentre papà Richard, considerato dai più un pazzo visionario, diceva in giro che le due creature un giorno avrebbero conquistato la vetta del mondo. Lo hanno fatto eccome. Sono trascorsi 19 anni e Serena è sempre lì: il tempo passa per tutte, ma non per lei. A Melbourne si sta assistendo all’ennesima rinascita sportiva di quella che probabilmente è la più grande di sempre nel tennis femminile. Per la 34enne campionessa americana prendersi a mani basse la finale degli Australian Open è stato un gioco da ragazzi. Ultima vittima Agnieszka Radwanska, soprannominata “Aga la Maga” per la sua sagacia tattica. È finita in un battibaleno: 6-0 6-4 con Serena che è passata come un ciclone sulla polacca vincitrice dell’ultimo Masters. Guardando la sfida qualcuno forse si sarà chiesto dove fosse finita Roberta Vinci, che lo scorso settembre con il suo rovescio slice aveva mandato letteralmente fuori giri la devastante potenza di Serena infliggendola nella semifinale degli US Open la sconfitta forse più bruciante della sua ineguagliabile carriera (21 trofei dello Slam, a meno uno da Steffi Graf e a meno tre da Margaret Court). Dopo quel clamoroso ko della statunitense si erano perse le tracce, tra mille voci e sussurri: dalla depressione a una presunta gravidanza.

 

A Melbourne è sbarcata con un punto interrogativo grande così sulle spalle: non giocava un match ufficiale da quattro mesi e si era ritirata dopo un solo set per un’infiammazione al ginocchio nel corso della Hopman Cup a Perth, tradizionale prologo allo Slam down under. Bene, Serena ha agguantato la finale degli Australian Open (la 26esima in carriera in un Major) facendo percorso netto e crescendo via via di condizione: nessun set ceduto in sei incontri, appena 26 game persi (una media di 4,3 a partita). Per il titolo, la fuoriclasse statunitense, favorita del tabellona e leader indiscussa della classifica Wta, se la vedrà con la tedesca Angelique Kerber, settima forza del seeding, che si impone sulla britannica Johanna Konta per 7-5 6-2. Per la 28enne tedesca di Brema, numero 6 mondiale, sarà la prima finale in uno Slam. Nel tabellone femminile, Novak Djokovic è il primo finalista. Il 28enne di Belgrado supera in semifinale, per 6-1 6-2 3-6 6-3, in due ore e 19 minuti di gioco, lo svizzero Roger Federer, terzo favorito del seeding. Per Nole, numero uno del torneo e del ranking Atp, è la sesta finale a Melbourne (tre i set lasciati per strada), la quinta consecutiva in un major: l’obiettivo è agganciare Roy Emerson, il più vincente nello Slam Aussie con 6 trofei (Djokovic è a quota 5: è andato a segno nel 2008, 2011, 2012, 2013 e 2015). Intanto il primato del maggior numero di finali raggiunte nell’Era Open è già suo.