Tensioni in Forza Italia, coordinatore Agrigento sbatte la porta: “Miccichè come don Rodigro”
Sotto accusa la gestione del commissario forzista in Sicilia. La denuncia arriva a Arcore
Il presidente provinciale di Forza Italia di Agrigento, Piero Macedonio, lascia il partito. E lo fa sbattendo la porta in contrasto con la linea politica del commissario regionale degli azzurri in Sicilia, Gianfranco Miccichè, “un uomo che aveva conosciuto i venti della vittoria del 61 a zero e che ora, conscio di essere alla fine della carriera politica e avendo raggiunto il traguardo ambito di presidente dell’Assemblea regionale siciliana, si permette di svendere pezzi di territorio siciliano di Forza Italia con accordi, certamente scellerati, con altri poteri che governano la Sicilia”.[irp]
In una lunga lettera di commiato indirizzata anche al presidente Silvio Berlusconi, il maggiorente di Fi ad Agrigento non fa mistero della sua “grande delusione”. Il dito è puntato sugli “impegni non mantenuti” presi in campagna elettorale, promesse “andate in fumo”. “A Forza Italia agrigentina una briciola – accusa Macedonia – e, invece, ai tavoli regionali hai svenduto il nostro territorio potenziando altri partiti di governo che ovviamente ti hanno ricompensato in altre trattative che ti interessavano maggiormente per la gestione di altri territori”. “Hai operato con l’albagia più insopportabile, decidendo tutto senza mai consultare i responsabili dei territori e se qualche volta l’hai fatto si è poi rivelata una presa in giro – si legge ancora nella lettera di commiato -. Ho avuto l’impressione come di essere governato come forzista non dal commissario Miccichè, ma da don Rodrigo”.