Con una lettera ai sindacati, Grifa, la società disposta a produrre auto ibride a Termini Imerese, ha comunicato che l’iter per la cessione del ramo d’azienda dell’ex fabbrica della Fiat va avanti, e che il gruppo è disposto ad avviare le procedure di cassa integrazione straordinaria per altri 24 mesi per le tute blu rimaste senza lavoro dal novembre 2011, quando il Lingotto decise di chiudere la fabbrica siciliana dopo oltre 40 anni di attività. Lo rende noto la Fiom, che dice di essere pronta alle barricate se in tempi brevi non arriveranno rassicurazioni sulla solidità finanziaria del gruppo. Grifa conta di costruire entro il 2018 city car elettriche e ibride (a regime 35 mila l’anno) nell’ex fabbrica Fiat, dove gli operai tra 27 giorni, in assenza di soluzioni, rischiano di essere licenziati.
Nel pomeriggio nell’aula consiliare del comune di Termini Imerese si è riunito il direttivo dei metalmeccanici della Cgil; all’incontro hanno partecipato anche gli operai. La Fiat ha avviato le procedure di mobilità e finora l’unica certezza sono i licenziamenti e lo stop della cig in deroga. “Se non saranno rispettati gli impegni assunti nell’incontro del 10 ottobre sull’accordo di programma quadro per il rilancio del polo industriale – dice il segretario regionale dei metalmeccanici della Cgil, Roberto Mastrosimone – e senza il via libera di Inviatalia non avvalleremo alcun progetto. Siamo pronti alle barricate nei prossimi giorni”. “Ci confronteremo con le altre organizzazioni sindacali per valutare cosa fare. Non escludiamo iniziative a Roma. Per il premier Matteo Renzi, Termini Imerese è una priorità solo a parole, ma deve trovare una soluzione”.