Termini Imerese, per i grillini su Grifa c’è puzza di bruciato. Inviata carte a Gdf

M5S:  “Non si possono buttare via i soldi pubblici e illudere gli ex dipendenti Fiat con un fumoso piano che finirà in un binario morto”

fabbrica auto

“La vicenda Grifa-Fiat a Termini Imerese deve arrivare al capolinea: è ormai chiaro che bisogna evitare la possibile truffa. Si tratta di un’operazione che ha un solo obiettivo: i fondi pubblici e l’ennesima cassa integrazione”. Il duro atto d’accusa arriva da Riccardo Nuti, parlamentare palermitano del Movimento 5 Stelle alla Camera. E sulla vicenda i pentastellati hanno presentato due interrogazioni alla Camera e all’Assemblea regionale siciliana. “Non si possono buttare via i soldi pubblici e al contempo illudere gli ex dipendenti con un fumoso piano che finirà in un binario morto -denuncia Nuti-. Più si scava su Grifa e su questa operazione e più è chiaro come questa sia una scatola vuota. E’ doveroso da parte di tutti tenere altissima la guardia”. Per questo i deputati del M5S hanno inviato tutta la documentazione in loro possesso alla Guardia di Finanza.

I buchi neri nella faccenda Grifa per il Movimento 5 Stelle sono tantissimi. Per cercare di illuminarli Nuti e il collega all’Ars Giorgio Ciaccio hanno depositato due interrogazioni alla Camera e al palazzo dei Normanni. ”Per capire -dicono- se i governi regionale e nazionale siano al corrente delle tantissime incongruenze che costellano il percorso di Grifa, se queste rispondono al vero e per quali ragioni su Grifa non siano stati fatti gli opportuni accertamenti, nonostante da mesi gli organi di stampa stiano pubblicando informazioni non proprio rassicuranti”. ”Grifa -afferma Nuti- non ha progetto industriale, non ha alcun prototipo, ha previsioni di assunzioni nebulose, prima assenti ma che poi si impennano improvvisamente (da 450 a 770 nel giro di due mesi). Ha promesso ricapitalizzazioni mai avvenute, il coinvolgimento di società brasiliane che smentiscono il loro interessamento economico”.

Per avere notizie di prima mano sulla vicenda i deputati del Movimento hanno tentato più volte di partecipare al tavolo tecnico in programma al Ministero dello Sviluppo economico, quasi sempre senza fortuna. ”Una sola volta -afferma Ciaccio- siamo riusciti a partecipare. Ho fatto richiesta di ammissione anche per quello in programma lunedì prossimo ma è stata rigettata”.