Termini imerese, si torna al lavoro dopo cinque anni. Marchionne: “Se possiamo aiutarli lo faremo”. Sindacati: “Fatto importante, ma non decisivo”
PROGETTO DA 96MLN Per i primi venti ex operai Fiat, ora Blutec, oggi il turno è cominciato alle 9 per occuparsi della produzione di componentistica per auto LE TESTIMONIANZE
Dopo cinque anni di cassa integrazione per gli ex operai Fiat, ora Blutec, riaprono i cancelli degli stabilimenti di Termini Imerese, chiusi dal 24 novembre 2001. Grazie all’accordo firmato tra Blutec e Invitalia, infatti, da quest’anno fino al 2018 saranno riassorbiti i 700 metalmeccanici rimasti senza lavoro dopo la chiusura della fabbrica, in seguito all’addio dell’azienda del Lingotto dall’Isola. Per i primi venti operai oggi il turno è cominciato alle 9 per occuparsi della produzione di componentistica per auto, un progetto con un investimento di 95,8 milioni, di cui 71 concessi dallo Stato e dalla Regione siciliana. Si tratta della prima parte del piano industriale siglato tra azienda e Invitalia mentre per la seconda, destinata alla produzione di due modelli di auto ibride ed elettriche, si attende la presentazione del progetto definitivo da 200 milioni di euro. La Blutec ha tempo fino al 30 giugno, poi passera’ al vaglio dell’advisor. Nel frattempo, come stabilito dal cronoprogramma illustrato dalla societa’ del gruppo Metec Stola ai sindacati, ai primi 20 operai di stamane ne seguiranno altri venti a maggio, poi a giugno altri 40 per arrivare a impiegare, entro la fine dell’anno, circa 250 lavoratori. entro la fine dell’anno. L’obiettivo e’ raggiungere il pieno impiego della forza lavoro entro il 2018, quando la produzione delle autovetture sara’ a regime.
CINQUE ANNI D’ATTESA Dopo cinque anni caratterizzati da incertezze, proteste e ammortizzatori sociali, una svolta significativa per il polo industriale siciliano e i lavoratori (1050 in totale tra ex Fiat e i 350 dell’indotto) rimasti tutto questo tempo senza lavoro. Dopo l’uscita di scena della casa torinese – l’ultima vettura a lasciare la catena di montaggio e’ stata la Lancia Ypsilon – in seguito all’interessamento di alcuni soggetti, si sono fatte parecchie ipotesi di rilancio per il sito palermitano: dall’imprenditore Massimo Di Risio della Dr Motor alle voci di un possibile interessamento, mai confermate, di investitori cinesi. Cauto ottimismo dei sindacati che pur plaudendo al raggiungimento di questo obiettivo, attendono la riconferma della cassa integrazione – scaduta il 31 marzo – per gli operai ex Fiat al momento rimasti a casa, e degli ammortizzatori in deroga per un centinaio di lavoratori dell’indotto. Ma, soprattutto, la presentazione del piano industriale definitivo. Oggi, comunque, rimane un giorno importante per i lavoratori che grazie a Blutec vedono rinascere la produzione industriale e anche la speranza per il loro futuro. Una folla per l’occasione si e’ radunata davanti ai cancelli: oltre ai lavoratori e parti sociali, il sindaco di Termini Imerese Toto’ Burrafato, e anche tanti giornalisti e troupe. televisive. Un giorno sentito anche da molti abitanti del comprensorio che mentre passano in auto rivolgono un saluto affettuoso e fanno un in bocca al lupo ai lavoratori.
LA TESTIMONIANZA “Contrariamente ad altri colleghi piu’ scettici, ho sempre sperato in una riapertura della fabbrica di Termini Imerese. Anche perche’ avevo la cansapevolezza che un’esperienza simile non poteva finire, cosi’ con un buco nell’acqua”. Sono le parole di Giuseppe Tarantino, 49 anni, uno dei primo venti operai che oggi ha varcato i cancelli dello stabilimento di Termini Imerese, a Palermo. Perito elettrotecnico, operaio di manutenzione, dal ’99 realizzava componentistica per la lancia Ypsilon. Tarantino, sposato, con tre figli, oggi alle 9 ha cominciato il primo turno partime di 4 ore assieme agli altri venti lavoratori che si occuperanno di progettazione per il marchio Blutec, l’azienda che ha preso il posto della Fiat. “Con il passare del tempo questa speranza si andava sempre piu’ affievolendo – ha proseguito Tarantino ricordando gli ultimi quattro anni segnati da proteste e cassa integrazione – poi e’ subentrato lo scetticismo, fino a quando non ci hanno comunicato l’inizio di questa nuova avventura. Sono ottimista ma anche consapevole che il futuro rimane un punto interrogativo”. I primi lavoratori a rientrare in fabbrica, tra i 700 ex Fiat, non hanno ancora completato le ore di corso necessarie per apprendere l’uso di un software di modellazione tridimensionale per la realizzazione di componentistica, previsto dalla prima fase del piano industriale siglato tra Blutec e Invitalia.
MARCHIONNE “Sono sempre contento quando la gente lavora. Se possiamo aiutarli lo faremo, nel nostro piccolo”. Lo ha detto Sergio Marchionne, ad di Fca, ribadendo che “per noi era impossibile continuare con quello stabilimento per motivi di logistica”.
IL SINDACO “Siamo qui senza trionfalismi, senza bande musicali, con la consapevolezza che siamo davanti a un territorio disperato. Oggi comincia un’esperienza piena di incognite ma dopo cinque anni, vedere 20 lavoratori rientrare e’ un grande passaggio”. Lo ha detto il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato, davanti ai cancelli dello stabilimento ex Fiat, ora Blutec, nel primo giorno di lavoro degli operai. “Ora – ha proseguito – ci attendiamo che gli impegni annunciati al tavolo ministeriale a Roma siano confermati. In particolare, le anticipazioni di 20 milioni da parte della Regione a Blutec per l’acquisto dei macchinari e gli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Fiat e indotto”. Dopo tanti anni e’ possibile essere ottimisti? “Oggi proviamo una sensazione bipolare – ha detto ancora – da un lato c’e’ l’entusiamo del primo giorno, dall’altro la proeoccupazione di trovarci di fronte a un’esperienza carica di tante incognite, che possa rivelarsi l’ennesima inizativa spot. Oggi festeggiamo ma magari domani ci interrogheremo sulle criticita’ che questa operazione puo’ avere. Molto dipendenra’ dalla capacita’ delle istituzioni e azienda di manetenere gli impegni presi”. Ma suona come una beffa che tra i principali clienti della componentistica ci sia proprio Fca? “Sembra paradossale ma e’ il punto di forza dell’operazione. Cosi’ come la scelta del direttore dello stabilimento che lascia Fca per venire a Termini e’ una cosa che ci lascia ben sperare ma la citta’ e’ ancora in ginocchio. Fino a oggi non abbiamo chiesto sconti o aiuti per tenere conti i ordine. Se riparte lo stabilimento, riparte anche il Comune”.
I SINDACATI Per i sindacati la riapertura dell’ex fabbrica della Fiat a Termini Imerese, “è un fatto importante, ma non decisivo”. “Oggi sono rientrati al lavoro 20 operai su 1.050: 700 ex Fiat e altri 350 delle aziende dell’indotto – dice il segretario provinciale della Fim, Giovanni Scavuzzo Battaglia – rappresentano solo il 4% dei metalmeccanici dell’area industriale. Entro il mese di dicembre 2018 scadono gli ammortizzatori sociali. L’appello e’ non perdere più tempo”. “C’è da capire cosa prevede il piano di Blutec più importante che riguarda la produzione di auto ibride – ripete come un mantra il sindacalista – E’ l’unico che può dare risposte anche ai lavoratori dell’indotto”. Gli fa eco il leader siciliano della Fiom Roberto Mastrosimone, che come il collega della Cisl dal 2002 segue la vertenza, prima da Rsu della Fiom in Fiat oggi da segretario regionale dei metalmeccanici della Cgil. “Non bisogna mollare – dice il sindacalista – è necessario far partire anche la seconda fase del piano di riqualificazione del piano industriale di Blutec per tornare a produrre auto ibride a Termini Imerese” “Solo così – avverte – si può assicurare la piena occupazione e dare prospettive ai lavoratori dell’indotto”. “E’ evidente il valore simbolico della giornata di oggi. La riapertura e’ un messaggio importante per gli operai e la città – conclude – ma è il primo passo. L’obiettivo è far rientrare tutti al lavoro”.
Articolo aggiornato alle 17:03