Terremoto, 22mila gli assistiti. “Decreto va cambiato, meccanismi farraginosi”
LE CIFRE Anche a Roma sono intervenuti i Vigili del fuoco a causa di alcune crepe su un torrione delle Mura Aureliane
Sono oltre 22mila le persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione Civile in seguito alle scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre. In particolare, riferisce il Dipartimento di Protezione civile, sono quasi 15.400 le persone assistite nell’ambito del proprio comune: di queste, quasi 14mila in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, oltre 1.400 invece in strutture alberghiere o agriturismi sul territorio. Sono, poi, circa 6.700 le persone accolte presso le strutture alberghiere: seimila di queste sono alloggiate lungo la costa adriatica mentre poco meno di settecento sono quelle alloggiate nelle strutture ricettive individuate in Umbria. Inoltre, circa duecento persone fra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda.
E a proposito del Lazio, a Roma dopo alcune segnalazioni di cittadini allarmati da una crepa su di un torrione delle Mura Aureliane tra Porta San Sebastiano e Porta Latina, sono stati eseguiti controlli da parte dei Vigili del fuoco che hanno ordinato la messa in sicurezza dell’area. Dal sopralluogo sarebbe emerso che la crepa, probabilmente preesistente, sarebbe peggiorata con al recente scossa. Intanto arriva qualche mugugno da parte degli amministratori locali. Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, ad esempio, ha incontrato a Porto Sant’Elpidio il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Antonio Decaro, sindaco di Bari, al quale, fa sapere, ha fatto presente la necessità di ”cambiare il decreto già pubblicato sul sisma con i suoi meccanismi troppo farraginosi perché, rispetto a quel tipo di evento per cui era stato emesso, ora ci troviamo di fronte ad un evento completamente diverso: non si può quindi parlare di cratere limitato e poi di regioni interessate”. Secondo Calcinaro, ”tra il cratere vero e proprio e le regioni devono essere previste procedure semplificate per le Province interessate, tra cui quella di Fermo, colpita dal sisma. Abbiamo chiesto meccanismi più veloci anche per i cittadini per avere le certificazioni necessarie dai tecnici della Protezione civile nazionale e regionale che sono poi necessarie per compiere i lavori di riparazione e appunto ottenere poi i rimborsi ed i risarcimenti”. Questo, infine, il dettaglio delle persone assistite.
MARCHE: gli assistiti sono circa 17.500. Circa 11.000 sono in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 70 in tenda, 900 in strutture ricettive sul territorio e oltre 5.500 negli alberghi della costa.
UMBRIA: oltre 3.300 gli assistiti. Circa 2.400 sono in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 80 in tenda, poco meno di 200 in strutture ricettive sul territorio e circa 700 negli alberghi in altre località della regione.
LAZIO: sono poco più di 800 gli assistiti: 170 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 50 in tenda, poco più di un centinaio in strutture ricettive sul territorio e circa 500 negli alberghi della costa adriatica.
ABRUZZO: oltre 500 gli assistiti, più di 300 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e i restanti in strutture ricettive in ambito comunale.