Cronaca

Terremoto 4.2 nel Riminese, scossa avvertita anche a Pesaro, Ancona e Arezzo

E’ stata avvertita distintamente nelle Marche, soprattutto tra Pesaro Urbino e Fano, ma anche a Senigallia e nell’Anconetano e Arezzo, la scossa di magnitudo 4.2 delle 13:48 con epicentro nella zona di Santarcangelo di Romagna nella zona di Rimini. Diverse le chiamate ricevute dai vigili del fuoco soprattutto per richieste d’informazioni ma “al momento non risultano danni a cose o persone”, fanno sapere dal Dipartimento della Protezione civile, la cui Sala Situazione Italia si e’ subito messa in contatto con le strutture locali del Sistema nazionale di protezione civile.

“Non ci risultano danni evidenti anche se siamo gia’ partiti con delle verifiche. In citta’ il Terremoto si e’ sentito bene e i cittadini sono scesi in strada preoccupati mentre, nelle frazioni, la scossa e’ stata piu’ lieve”, ha dichiarato anche Alice Parma, sindaco di Santarcangelo di Romagna (Rimini), il Comune piu’ vicino all’epicentro della scossa.

Anche  il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, ha fatto sapere che “non si segnalano danni a persone e cose e sono state avviate le procedure per la verifica degli edifici pubblici e delle scuole”. “Ci sono state molte chiamate ai Vigili del Fuoco”, ha aggiunto il primo cittadino “ma non si registrano danni”. Gnassi ha rassicurato che “sono state avviate le procedure previste in questi casi con la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco e siamo in costante contatto con le forze dell’ordine” per ogni evenienza.

“E’ un terremoto originato a profondità rilevante, intorno ai 43 km chilometri, quello che ha fatto tremare oggi la provincia di Rimini – Lo ha detto all’Adnkronos, il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni -. Si tratta della prima scossa che in questi ultimi giorni ha raggiunto la magnitudo 4. Nei giorni scorsi ci sono stati infatti altri due eventi di magnitudo inferiore a 3. Sicuramente ci saranno altre repliche, per questo stiamo monitorando l’evoluzione”. Doglioni ha ricordato che l’area colpita dalla scossa è una zona sismica storica in cui nel 1916 si sono verificati tra maggio ed agosto tre fenomeni di magnitudo 5.8, 4.8 e 5.8 nel giro di tre mesi, generalmente determinati dalla discesa della placca Adriatica sotto l’Appennino.

“Quello di oggi è un terremoto di magnitudo 4 di tipo compressivo, cioè in cui la crosta viene raccorciata, non dunque superficiale e con meno rischio di potenziali danni perché attutiti dalla profondità”, ha detto Doglioni. “Eventi di questo tipo ce ne sono oltre 20-25 l’anno. Molti finiscono senza evoluzione, altri sono forieri di fenomeni sismici molto significativi, altri ancora hanno sviluppi tardivi che possono manifestarsi anche a distanza di anni”.

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