Terremoto: lettera bimbo in piumino, spero ti scaldi come ha fatto con me
Una lettera in una coperta venuta dal Nord, firmata da un bambino trevigiano che si chiama Emilio e che augura al destinatario di ricevere tutto il calore che fino ad allora da quel piumino è riuscito ad avere lui. E’ la sorpresa che una mamma di Gagliole, un centro di 700 abitanti in provincia di Macerata, raso al suolo per il 95% dalle scosse sismiche delle ultime settimane, ha trovato all’interno di una coperta imbottita arrivata assieme a molte altre grazie all’impegno di un gruppo di volontari di Pederobba.
Il messaggio, vergato con una calligrafia incerta tanto da far pensare, inizialmente, che ad averlo scritto fosse una persona anziana, è stato fotografato e trasmesso via whatsapp alla responsabile del gruppo, Carmen Comaron, la quale in poco tempo ha individuato il mittente. “Emilio – ha raccontato Carmen Comaron – è un bambino di nove anni la cui famiglia, come molte altre di Pederobba, ha accolto l’invito a donare generi di prima necessità nelle prime ore seguenti il sisma. A Gagliole sono andata subito su invito del sindaco, Mauro Riccioni, mio conoscente da epoche precedenti, il quale mi aveva chiesto una mano in veste di psicoeducatrice”. Giunta sul posto, però, alla volontaria è stato chiaro che le necessità della popolazione erano anche di tipo diverso da quello psicologico. “Attraverso un tam tam sui social network – spiega ancora Comaron – sono riuscita ad attivare una raccolta di materiale che poi, guidando personalmente un camion a spese mie, ho portato nelle Marche”. Dentro gli scatoloni anche indumenti pesanti e coperte e, nascosto fra queste, il messaggio del piccolo: “Chiunque tu sia spero che questa coperta ti scaldi come ha fatto con me”.