Terremoto nel Pd siciliano, circa 600 civatiani lasciano il partito
Con una lettera ai vertici del Partito Democratico amministratori locali, militanti e dirigenti Democratici abbandonano Renzi
“Il Pd siciliano, piu’ di quello nazionale, ha bisogno di un anno zero. Nel cambiare tutto affinche’ niente cambi siamo maestri da secoli. Le campagne acquisti spregiudicate che si susseguono dal congresso ad oggi non aiuteranno certo a trovare quell’identita’ riformista che servirebbe per rimuovere i macigni che opprimono la nostra Regione. E fin quando il quadro politico rimarra’ questo la gente continuera’ a disertare le urne nella convinzione che tanto chiunque andra’ al Governo non sara’ capace di risolvere i problemi reali della Sicilia. Per questo motivo non siamo piu’ disposti a rimanere all’ interno di un partito in cui non ci riconosciamo”. Con una lettera ai vertici del Pd, oltre 500 tra amministratori locali, militanti e dirigenti del Pd siciliano, che si riconoscono nelle posizioni di Pippo Civati, annunciano di lasciare il Partito democratico.
“E ci teniamo a precisare con forza e determinazione- spiegano i 500 firmatari nella lettera pubblicata sul blog di Civati a prima firma Valentina Spata – che non siamo noi ad uscire dal Pd siciliano ma ci vediamo costretti ad andar via perche’ non vogliamo essere complici di questo disastro e di questo sistema per nulla democratico. Perche’ non ci sentiamo rappresentati e non ci riconosciamo in questa classe dirigente politica, quella del Pd, che in questi anni ha fatto del posizionamento, dello strategismo e del puro tatticismo, gli unici modi con cui misurare la propria azione politica. Non siamo piu’ disposti a tollerare questo modo di agire. La nostra dignita’ vale piu’ di ogni altro aspetto! Il nostro impegno continuera’, piu’ di prima, per mettere in rete chi continua a lottare nel partito, chi non ne fara’ piu’ parte e chi non ne ha mai fatto parte. Amici e compagni diversi tra loro ma con un sogno comune: costruire un’alternativa a sinistra che possa donare speranza alla nostra terra”.
“Abbiamo subito fin troppo. In questi mesi abbiamo assistito, con grande sofferenza, all’ingresso di personaggi come l’ex Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto (già Udc, poi Pdl, poi di nuovo Udc) premiato con l’elezione a Presidente regionale del Pd dopo la folgorazione renziana; l’on. Dipasquale, ex berlusconiano di ferro e sindaco Pdl di Ragusa; l’on. Giovanni Di Giacinto passato da Grande Sud di Gianfranco Miccichè al Megafono e poi al Pd, uno che sulle gare d’appalto a Castaldaccia, quando fu Sindaco di centrodestra. E poi una pletora di consiglieri comunali, sindaci, assessori tutti di matrice estranea ai valori fondanti del Pd e incompatibili con qualsiasi ipotesi di cambiamento…” si legge ancora sul blog.
“Adesso l’ingresso degli esponenti di Articolo 4 come Paolo Ruggirello a Trapani, che alle scorse regionali del 2012 era candidato con la lista di Nello Musumeci, ex capogruppo Mpa all’Ars; Luca Sammartino (eletto all’Ars con l’Udc); Valeria Sudano (nipote dell’ex senatore Udc Mimmo Sudano, vicino a Cuffaro), Raffaele Nicotra (ex Udc) ed Alice Anselmo (ex Udc)…”