Terrore a Monaco, 18enne tedesco-iraniano uccide 10 persone gran parte giovani. Escluso Isis, gesto “folle”

Terrore a Monaco, 18enne tedesco-iraniano uccide 10 persone gran parte giovani. Escluso Isis, gesto “folle”
23 luglio 2016

germania-Sono almeno dieci le vittime dell’attacco condotto ieri nel centro commerciale Olympia a Monaco di Baviera da parte un giovane di 18 anni con doppia cittadinanza tedesca e iraniana e che dopo la strage si è ucciso. Sono in gran parte giovani le vittime, con età compresa tra 14 e 21 anni. Vi sono anche bambini, mentre delle 27 persone ferite 10 versano in gravi condizioni, secondo quanto detto dal capo della polizia Hubertus Andrae precisando che non è “ancora chiarito a pieno” il movente dell’attentatore che, dopo l’attacco, si è suicidato. “La risposta alla domanda se questo sia stato terrorismo o una strage della follia è legata al movente e su questo non possiamo dire ancora niente”, ha detto ancora Andrae. Di certo, l’attentatore, nato e cresciuto in città, era uno studente che viveva in un appartamento di una stanza che è stato perquisito e per la polizia bavarese, e non aveva “nessun rapporto con l’Isis”. Gli inquirenti propendono per l’ipotesi di un gesto di “un forsennato”, dato che il giovane era in cura per depressione e sottoposto a terapia psichiatrica. La polizia ha raccolto numerosi elementi che, tuttavia, non hanno ancora permesso di chiarire il reale movente dell’omicida.  Alle prime ore di oggi, riferisce la Bild, gli agenti hanno portato in caserma e interrogato anche il padre dell’attentatore. Un’enorme caccia all’uomo era stata lanciata ieri dopo che si era diffusa la notizia che un commando di tre uomini armati era coinvolto nell’attacco. Poco dopo le 20, circa un’ora e 40 minuti dopo le notizie della sparatoria, sono arrivate le immagini di agenti di polizia pesantemente armati che stavano circondando anche l’area di Karlsplatz, in un’operazione dichiaratamente separata da quella nel centro commerciale e poi conclusasi con un nulla di fatto. Il corpo del sospetto, con accanto uno zainetto rosso, è stato trovato a circa un chilometro dal centro commerciale Olympia, luogo della sparatoria, nel quartiere nord-occidentale di Moosach.

Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia il giovane, identificato in seguito come Ali Sonboly da alcuni media britannici tra cui il Daily Mail e il Telegraph, ha iniziato la sparatoria alle 17.52 nel McDonald del centro commerciale dove era entrato con una pistola ed uno zaino rosso. Il killer, potrebbe aver lanciato l’annuncio dei menu’ gratis per attirare clienti al McDonald utilizzando il profilo di una ragazza, Selina Akim. Andrae ha confermato che i due uomini, che in un primo momento erano stati indicati come complici perché si erano allontanati dalla scena a bordo di un’auto, si sono rivelati estranei ai fatti dopo che la polizia li ha fermati ed interrogati. Il giovane, che viveva a Monaco da oltre due anni, si è suicidato a circa un chilometro dal centro commerciale. La polizia ha esaminato il suo zaino per verificare l’eventuale presenza di esplosivo ma ancora non è stato specificato il risultato del controllo. La polizia di Monaco, che ha attivato circa 2300 forze di sicurezza tra le quali le unità di elite anti-terrorismo Gsg 9 e Bfe+ chiedendo rinforzi a tutte le altre città tedesche, ha poi definito non fondate le notizie che si erano diffuse ieri riguardo ad un altro attacco, che sarebbe avvenuto a Karlsplatz, a circa cinque chilometri di distanza dal centro commerciale attaccato. Subito dopo la sparatoria, quando si riteneva che ad agire fosse stato un commando di più persone che si erano poi date alla fuga, l’intera città nel sud della Germania è stata paralizzata con i trasporti bloccati e la polizia che ha chiesto alla cittadinanza di rimanere a casa. Mentre la sede del Parlamento bavarese e le stazioni ferroviarie della Deutsche Bahn hanno aperto le loro porte per dare rifugio ai cittadini che si trovavano lontano da casa. Andrae ha spiegato che il sospetto non era conosciuto alle forze dell’ordine e che al momento non ci sono elementi che facciano presupporre legami con gruppi terroristici.

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Nella diretta live on line del sito web del Guardian c’è un link al dialogo (tradotto in inglese) tra il presunto autore della strage di Monaco e un uomo durante il video girato dal balcone di un appartamento che sovrasta il tetto del centro commerciale. La frase “maledetti stranieri” sembra essere pronunciata dall’uomo in balcone, mentre il giovane armato urla “maledetti turchi”. Di seguito riportiamo il dialogo: Uomo in balcone: “Maledetto stronzo…” – Sparatore: “Grazie a te (incomprensibile” – Uomo in balcone: “Sei un coglione” – Sparatore: “E ora ho comprato una pistola per spararvi” – Uomo in balcone: “Una fottuta pistola, la tua testa non è a posto” – Uomo in balcone: apparentemente rivolto alla persona che sta filmando: “Ha una pistola, il ragazzo ha una pistola” – Sparatore: “Merda” Maledetti turchi!” – Uomo in balcone: “Merda/Maledetti stranieri!” – Uomo in balcone: rivolto a qualcun altro: “Hey! Ha una pistola! L’ha caricata! Chiama la polizia!” – Sparatore: “Io sono tedesco!” – Uomo in balcone: “Sei un coglione, ecco cosa sei” – Sparatore: “Smettila di filmare!” – Uomo in balcone: “Sei uno stronzo! Ecco cosa sei” – Sparatore: “Sono nato qui!” – Uomo in balcone: “Si, e cosa cazzo pensi di fare?” – Sparatore: “Sono cresciuto qui nell’area Hartz 4” – riferimento al sussidio sociale – Sparatore: dice qualcosa a proposito di un “trattamento”. Non è chiaro se si riferisca a un trattamento medico o a un modo di trattare le persone. – Uomo in balcone: dice qualcosa del tipo “sì un trattamento è ciò che ti serve”. L’uoomo poi si mette al riparo ma continua a filmare. Il giovane comincia, lo minaccia. Il video termina.

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Le indagini comunque proseguono e nessuna delle ipotesi è esclusa. Secondo una testimone, prima dell’inizio della sparatoria – davanti a un McDonalds di fronte al centro commerciale -, il giovane tedesco-iraniano avrebbe gridato Allah-U-Akbar. L’informazione non è stata però confermata ufficialmente dagli inquirenti, che non escludono al momento neppure la pista xenofoba, vista anche la suggestiva coincidenza con il quinto anniversario dei due attacchi terroristici in Norvegia del 2011, dove il fanatico di estrema destra Anders Behring Breivik uccise 77 persone. L’attentatore, d’altra parte, è stato ripreso con un cellulare da un residente, che ha dialogato brevemente con lui: “Smetti di filmare. Non ho fatto niente. Io sono tedesco”, ha urlato il giovane killer, che avrebbe anche inveito contro i turchi. La notizia dell’azione di un possibile commando di tre uomini si è diffusa dopo che alcuni testimoni hanno visto due persone lasciare il luogo della sparatoria, in macchina, “a velocità considerevole”. La polizia ha poi confermato però che i due sospetti non erano coinvolti nella strage. “Il motivo e la spiegazione di questo crimine non sono completamente chiari”, ha confermato il capo della polizia. Dopo l’attacco, il sistema di trasporto della capitale bavarese è stato sospeso e la stazione ferroviaria centrale evacuata. Il trasporto pubblico è stato poi riaperto diverse ore più tardi quando la polizia ha potuto dare un cauto “via libera”.

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Su Twitter è stato lanciato l’hashtag #offentur, porte aperte, con cui i residenti locali hanno offerto ospitalità a chi fosse per strada durante l’emergenza e migliaia di persone, incapaci di tornare a casa, hanno trovato riparo presso residenti del quartiere, lo stesso dell’evento terroristico avvenuto durante le Olimpiadi estive del 1972, quando un commando palestinese irruppe negli alloggi destinati agli atleti israeliani del villaggio olimpico, uccidendo subito due atleti che avevano tentato di opporre resistenza e prendendo in ostaggio altri nove membri della squadra olimpica di Israele (un successivo tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca portò alla morte di tutti gli atleti sequestrati, di cinque membri del commando e di un poliziotto tedesco). La polizia ha subito descritto la sparatoria come “una situazione grave di terrorismo”, anche se i funzionari bavaresi hanno più volte ribadito di non conoscerne il movente. Il capo di gabinetto della cancelliera Angela Merkel, Peter Altmaier, ha spiegato alla televisione nazionale di “non potere escludere che l’episodio sia collegato al terrorismo”, ma che “non si può neppure conferemare con certezza”. “Si stanno studiando tutte le ipotesi”, ha aggiunto. La polizia ha esortato il pubblico a evitare speculazioni sui social media, mentre una riunione del gabinetto di sicurezza del governo si terrà oggi. Immediata la solidarietà internazionale, dal presidente Usa Barack Obama che ha espresso “pieno sostegno” alla Germania al capo dello stato francese Francois Hollande reduce dall’attentato di Nizza. Messaggi di solidarietà anche dall’Unione europea, dal ministro degli Esteri britannico Boris Johnson e dall’Italia, dove il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha rivolto ad Angela Merkel il pensiero partecipe di tutto il Paese e il dolore per le persone decedute. “Ancora sangue in Europa. Italia reagisce con solidarietà e amicizia alla Germania, siamo vicini alle famiglie delle vittime”, ha scritto invece su Twitter il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. (foto home, l’attentatore Ali Sonboly)

 

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