Terzo polo, D’Alia getta la spugna. Ma in Sicilia è sempre in sella

di Giuseppe Novelli

E’ stato un comitato regionale per capire cosa l’Udc vuole fare da grande, quello andato in scena ieri a Palermo. Infatti, il partito, guidato da Giampiero D’Alia, sembra aver perso la rotta già da un po’ di tempo. Una sorta di crisi di identità, detta in estrema sintesi. “Qualche mese fa il congresso nazionale dell’Udc ha deliberato di riorganizzare il partito su base territoriale regionale – ha detto il presidente del partito D’Alia -. Stiamo dando corso a questa iniziativa e pensiamo sia giusto farlo perché i partiti sono in crisi e c’è la necessità di riorganizzarli in sintonia con le esigenze del territorio”. In sostanza, si punta ad “azzerare tutta l’organizzazione del partito in Sicilia a tutti livelli e di fare un comitato costituente per essere più attenti e aperti al confronto con i territori ed inserire tanti giovani che vogliono fare politica nel circuito delle istituzioni”. Insomma, s’è aperto il cantiere centrista.

Ma da buon ‘democristiano’, il politico messinese ha sempre un asso nella manica per rimanere nella stanza dei bottoni. “Abbiamo ribadito il nostro rapporto e la necessita che l’alleanza con il Pd non sia un fatto occasionale” ha affermato l’ex ministro. Tradotto: con i democratici “siamo in perfetta sintonia”. C’è anche la partita rimpasto, per D’Alia che continua a giocarla con la consapevolezza di non poterla perdere. In altri termini, l’Udc insiste sulla conferma degli assessori Patrizia Valenti e Nico Torrisi, ma il partito si dice pronto a fare un passo indietro se anche Crocetta dovesse rinunciare agli assessori Nelli Scilabra e Lucia Borsellino, oltre a Linda Vancheri. Vero, tutto può accadere in politica, ma in merito sfioriamo la fantascienza. Sul fronte romano, l’ex ministro oramai è più che convinto che la costruzione di un terzo polo è da archiviare. Ed il perché l’ho spiegato lui stesso. “C’è’ una forza politica in questo Paese che e’ nata dal nulla e che ha preso il 25 per cento dei consensi elettorali, che e’ Grillo – ha evidenziato -. Pensiamo che sia un fatto episodico e che Grillo sparirà’ nel nulla? E’ evidente che uno spazio per un terzo polo neo centrista alternativo ai due poli non c’è’ perché’ l’ha asfaltato Renzi”. Come dire, “se pensiamo di proseguire su questa strada suicidiamoci che facciamo prima”. Da qui la nuova rotta: “L’unica alternativa tra il Pd e una forza moderata e popolare che oggi non c’è’, è che si possa costruire una nuova offerta politica che competa ad armi pari con Renzi”. La strada non è certo in discesa.

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