Terzo settore, testo approvato alla Camera. Le novità

Terzo settore, testo approvato alla Camera. Le novità
9 aprile 2015

camera-dei-deputati parlamentoLa Camera ha approvato con 297 voti a favore, 121 contrari e 50 astensioni, la delega al governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale. Un testo che passa al Senato dopo meno di un anno dal suo primo esame in Consiglio dei Ministri. La prima novità introdotta dal Dl delega è la semplificazione e ridefinizione civilistica e non solo fiscale in un’unica sede giuridica del Terzo settore, fino ad oggi spezzettata nelle diverse normative riguardanti suoi specifici sotto-settori. Si opera per la prima volta una una specifica distinzione tra una finalità non lucrativa e la possibilità di svolgere attività commerciali, anche in questo caso per la prima volta esplicitamente ammesse. L’intero articolo 6 del testo è dedicato a disegnare un nuovo profilo dell’impresa sociale, con possibilità di ridivisione degli utili realizzati nelle attività e consentendo al non profit, agli enti pubblici e ai privati ampi margini di collaborazione. Non a caso, infatti, è stato questo uno degli articoli intorno al quale si è più concentrato il dibattito in aula e le divisioni anche tra le stesse associazioni. Si prevede, inoltre. la possibilità di ascrizione di associazioni e fondazioni al libro V del codice civile, dedicato alle imprese, qualora svolgano attività di natura imprenditoriale. Con l’articolo 9 si introduce, però, la possibilità di precisare meglio i profili degli enti non profit in base all’effettivo impatto sociale raggiunto e alle finalità non lucrative di interesse generale.

Rispetto al testo uscito dalle Commissioni, grazie ad un emendamento proposto dalla Commissione Affari Sociali (8.7000) è stato riformulato il comma 1, lettera a, dell’art. 8 che stabilisce l'”istituzione del servizio civile universale finalizzato, ai sensi degli articoli 52, primo comma, e 11 della Costituzione, alla difesa dei valori fondativi della patria, attraverso la realizzazione di esperienze di cittadinanza attiva, di solidarietà e inclusione sociale”. La riformulazione del comma ha provocato il voto contrario in particolare del gruppo di Sel, a seguito della cancellazione, con la nuova formulazione, del principio della difesa non armata. Bocciati, inoltre, gli emendamenti di Sel, che prevedeva di allargare l’esperienza del Servizio civile ai ragazzi stranieri, ma anche quelli della Lega che volevano espressamente vietarglielo, oltre all’ulteriore emendamento di Sel che prevedeva la stabilizzazione dell’esperienza dei “Corpi civili di pace” (Sel) istituiti in forma sperimentale dall’art. 1 comma 253 della legge di stabilità 147/2013, e il cui decreto di attuazione ha superato i 60 giorni previsti per l’approvazione da parte della Corte dei Conti. Molto apprezzata da una parte delle associazioni la volontà di procedere a un Codice del Terzo settore (art. 4) sia quella di procedere a un Registro unico del Terzo settore per aumentare la trasparenza del settore. Attesa, infine, la delega al Governo per la stabilizzazione dello strumento di sostegno del settore attraverso il 5 X 1000, contenuta nelle Disposizioni finali del testo approvato. Per il ministro del Lavoro Giuliano Poletti “la legge delega punta, inoltre, a dare certezza di risorse. Su questo piano, le previsioni che contiene si affiancano a scelte già compiute con la legge di stabilità che ha stanziato oltre 115 milioni che, sommandosi ai 10 milioni ottenuti dai risparmi sulle spese generali della Presidenza del Consiglio, permetteranno, nel 2015, di avviare al servizio civile circa 50.000 giovani. Così come non vanno dimenticati i 500 milioni destinati alla stabilizzazione del 5 per mille, che consentiranno alle organizzazioni del Terzo settore di progettare e programmare i loro interventi finanziati con queste risorse”.

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Secondo il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, invece, “è una riforma importante e attesa che è stata annoverata tra le grandi riforme che trasformeranno il Paese e contribuiranno ad offrire nuove opportunità al cittadino sia come singolo sia nelle formazioni sociali secondo il dettato costituzionale. Se non vi saranno intralci l’iter parlamentare potrebbe terminare prima dell’estate per poi passare, finalmente, alla stesura dei decreti delegati”. Soddisfazione per l’approvazione della Delegala esprime anche il Forum nazionale del Terzo Settore che in una nota commenta: “A meno di un anno dal suo annuncio, ci viene restituito, per questa prima parte dell’iter parlamentare, un buon testo, a riprova che la Commissione e l’Aula alla Camera hanno lavorato con grande attenzione per la Riforma e riorganizzazione di un mondo vastissimo, che interessa oltre 300mila organizzazioni, quasi un milione di lavoratori totali e oltre 4,5 milioni di volontari. Si tratta di un passaggio epocale che coinvolge l’intero Paese e non solo il nostro mondo”. Il Forum auspica, tuttavia, in Senato si possano apportare “alcune migliorie legate ad alcuni aspetti gestionali ed organizzativi, anche di natura civilistica e fiscale, delle realtà di Terzo settore e delle imprese sociali, ma anche a questioni relative al servizio civile, così come ad una maggiore attenzione al volontariato organizzato e alle forme più spontanee di volontariato e partecipazione dei cittadini, e infine ad una più chiara individuazione del ruolo e funzione dei Centri di servizio per il volontariato”. Contrariamente a quanto sostenuto dal ministro del Lavoro Poletti, inoltre, considera ancora da sciogliere il nodo delle risorse che, continua il Forum “una Riforma di questa portata non può certo ignorare”.

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