La Commissione Centrale ha concluso la fase istruttoria relativamente al procedimento legislativo che, a breve, porterà all’assunzione dei testimoni di giustizia presso la pubblica amministrazione della Regione Sicilia. Si tratta di un provvedimento necessario, a quanto si apprende, per consentire alla regione siciliana di procedere alle assunzioni. Soddisfazione è stata espressa dall’Associazione nazionale dei testimoni di giustizia presieduta da Ignazio Cutrò (foto) che nei giorni scorsi aveva espresso al presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosi Bindi, e al deputato Pd Davide Mattiello, coordinatore del quinto comitato della Commissione antimafia sui testimoni, rammarico e indignazione sulla lentezza di questo percorso.
La possibilità per i testimoni di giustizia di essere assunti nella pubblica amministrazione è prevista da una nuova normativa dell’ottobre del 2013, che è stata regolamentata attraverso un decreto attuativo firmato dai ministri Alfano e Madia e pubblicato in Gazzetta la scorsa settimana, il 6 febbraio. La Regione Sicilia aveva approntato una legge regionale con le stesse finalità, ma con uno strumento specifico: una voce di spesa in bilancio dedicata, per assumere i testimoni di origine siciliana anche in esubero. Per consentire alla Regione Sicilia di procedere alle assunzioni dirette, nominative, era necessario che la Commissione Centrale presso il Viminale, definisse e trasmettesse la documentazione riservata relativa ai testimoni siciliani, percorso già avviato.