Testimonianza di un migrante sulla morte di 25 naufraghi
E’ quanto emerso dalle indagini culminate nel fermo di uno scafista
Uno sbarco, l’ennesimo. E una tragedia, l’ennesima. Quest’ultima narra la morte di altri 25 migranti al largo della Libia. E’ quanto emerso dalle indagini svolte a Pozzallo e culminate nelle ultime ore nel fermo di uno scafista per favoreggiamento dell’immigrazione e morte come conseguenza di altro delitto. E’ di ieri lo sbarco di 252 migranti quasi tutti provenienti dal centro Africa e delle salme di due giovani. Secondo il racconto dei testimoni, uno dei gommoni era salpato dalla Libia con 160 persone a bordo, ma a un certo punto si e’ squarciato al centro facendo cadere in mare circa 25 persone: due soltanto quelle recuperate ormai morte. Il fermato e’ Guae Malik, gambiano di 33 anni. I migranti sono stati soccorsi tre giorni fa dal mercantile “Asso Zejt 1”. Successivamente il gruppo di 252 persone, che viaggiava su due gommoni, e i due cadaveri recuperati in mare sono stati trasbordati sulla “Gregoretti” della Guardia costiera, giunta ieri a Pozzallo. Il medico legale ha attribuito all’annegamento le cause della morte.
Gli investigatori hanno sentito i testimoni per ricostruire quanto accaduto: i migranti del primo gommone hanno riferito di essere partiti di notte dalla Libia in 160 e dopo alcune ore il natante ha iniziato a imbarcare acqua fino a quando si e’ squarciato. A decine sono caduti in mare; diversi di loro sono riusciti a risalire a bordo mentre gli altri annegavano. I naufraghi hanno recuperato due compagni, morti poco dopo. Anche lo scafista e’ caduto in mare, ma poi e’ riuscito a risalire e a continuare la navigazione fino a quando il motore si e’ guastato: sono rimasti in balia delle onde per tutta la notte e il giorno successivo quando sono stati soccorsi dalla motonave. Lo scafista e’ stato fermato anche per il reato di morte come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, avendo messo in pericolo tutti i migranti causando l’incidente in mare che ha avuto come conseguenza la morte di oltre 25 persone. Al termine delle indagini e’ stato condotto in carcere a disposizione della Procura della Repubblica iblea. Denunciato, inoltre, lo scafista dell’altro gommone, attualmente ricoverato in ospedale. Quaranta i fermati nel 2017 (4 minori); 200 i fermati del 2016 (29 minori). La Squadra mobile, inoltre, ha eseguito l’arresto di un nigeriano che ha tentato di fare nuovamente ingresso in Italia dopo che era gia’ stato espulso nel 2016 dalla questura di Varese.