Tim, Poste entra nel capitale: è un investimento strategico
Acquisisce quota del 9,81% da Cdp e cede 3,78% Nexi più 180 milioni
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Poste entra nel capitale di Tim. In una settimana densa di notizie per il gruppo di telefonia con la cessione al Mef e Retelit del 100% Sparkle e l’aggiornamento del piano industriale, oggi è arrivata la notizia attesa nelle ultime ore: l’ingresso di Poste come azionista del gruppo di tlc con una quota del 9,81% al posto di Cassa depositi e presiti cui ha ceduto il suo 3,78% di Nexi più un corrispettivo mediante cassa che dovrebbe aggirarsi sui 180 milioni. Cessione che fa salire Cdp in Nexi dall`attuale 14,46% al 18,25%.
Il gruppo guidato da Matteo Del Fante ha definito l’operazione “nel suo complesso un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”. Una indicazione che sembra aprire la strada al coinvolgimento di altri attori per ridurre il numero di operatori esistenti con margini sempre più risicati.
A tal proposito Poste ha fatto sapere di avere in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay, società interamente controllata da Poste Italiane all’infrastruttura di rete mobile di Tim. Collaborazioni che potrebbero allargarsi ulteriormente convolgento altre parti del business.
Le possibili sinergie commerciali sono state messe in luce giovedì scorso, in occasione della presentazione del Piano, dall’ad di Tim Pietro Labriola che ha valutato positivamente un accordo con Poste, giudicato come uno dei candidati migliori per un consolidamento del mercato. Tuttavia ieri il titolo è stato fortemente penalizzato in Borsa perdendo fino al 7,6% con scambi sul 7% del capitale. Vendite scattate da parte di chi scommetteva in direzione di un’operazione di riassetto con protagonista Iliad e il fondo Cvc su cui erano emerse indiscrezioni nei giorni precedenti.
L’ingresso di Poste è stato visto nelle ultime ore dagli investitori come una frenata ai progetti di consolidamento per ridurre gli operatori da quattro a tre. Lunedì l’operazione, ufficializzata, andrà al test dei mercati.