Toghe in politica: Anm, urgono nuove regole su rientro
(AGI) – Roma, 24 mar. – E’ necessario che il legislatore “disciplini con tempestivita’ il rientro in ruolo dei magistrati e, in particolare, dei magistrati che siano stati candidati, abbiano svolto un mandato in funzioni pubbliche elettive o abbiano ricoperto incarichi di governo nazionale o locale”. Lo sottolinea il direttivo dell’Anm con un documento approvato a maggioranza (si e’ astenuta Magistratura Indipendente e Autonomia e Indipendenza ha espresso voto contrario) durante la riunione di oggi. Il ricollocamento in ruolo va regolamentato “in modo organico e completo”, e secondo “criteri certi e predeterminati”, poiche’, osserva il sindacato delle toghe, “l’imparzialita’ e la terzieta’ della magistratura possono essere garantite solo attraverso il collocamento definitivo del magistrato fuori dall’esercizio della giurisdizione, con funzioni amministrative non dirigenziali, di magistrato addetto, che gia’ la legge riserva in via esclusiva ai magistrati, e con esclusione della possibilita’ di accedere alla magistratura di legittimita’ o di fare ritorno all’ufficio di provenienza”. L’Anm auspica, inoltre, che “i colleghi interessati, anticipando l’invocata riforma, si ispirino nelle loro aspettative a misura e spirito di servizio”. Negli scorsi giorni, alcune polemiche avevano accompagnato il provvedimento del Csm di ricollocamento in ruolo come consigliere in Cassazione di Donatella Ferranti, deputata Pd e presidente della Commissione Giustizia della Camera nella legislatura appena trascorsa: i rappresentanti di Autonomia&Indipendenza hanno oggi proposto al direttivo dell’Anm di sollecitare la “revoca in autotutela” della delibera del Csm su Ferranti, ma questa proposta e’ stata respinta dal ‘parlamentino’ delle toghe.
