Politica

Toni Negri: la vita e il lascito di un controverso filosofo e politico

All’età di 90 anni, è venuto a mancare il filosofo e docente Toni Negri, figura di spicco della sinistra extraparlamentare italiana. La notizia, comunicata dalla moglie Judit Revel, ha suscitato reazioni contrastanti, riflettendo la complessità della sua figura. Nato a Padova il 1 agosto 1933, Negri ha lasciato un’impronta indelebile nella storia politica e intellettuale italiana, principalmente per il suo ruolo di leader di Autonomia Operaia durante gli “anni di piombo”. La sua militanza politica lo ha portato a essere un cofondatore e teorico delle organizzazioni della sinistra extraparlamentare Potere Operaio e Autonomia Operaia, caratterizzando un periodo di forte tensione politica e sociale in Italia.

Negri ha iniziato la sua attività politica nella sezione padovana del Partito Socialista, ma ha successivamente espresso dissenso e critica nei confronti di questa organizzazione. Fondatore del Movimento Socialista Indipendente e del mensile Quaderni Rossi, Negri ha poi aderito alla rivista Classe Operaia, scissa da Quaderni Rossi nel 1964. Nel corso degli anni, ha ampliato la sua influenza fondando nel 1961 la casa editrice Marsilio Editore insieme ad altri intellettuali. La sua attività filosofica, intellettuale e politica ha trovato espressione anche in organizzazioni come Potere Operaio e, successivamente, Autonomia Operaia, di cui è stato leader fino alla sua dissoluzione nel 1979.

Le vicende giudiziarie di Toni Negri sono state altrettanto significative. Processato per atti terroristici, nel 1983 è stato eletto deputato con il Partito Radicale, ma successivamente ha dovuto rifugiarsi in Francia per sfuggire ai processi legati ai militanti di Autonomia Operaia. Nel 1997 è rientrato in Italia per scontare una condanna di 12 anni, ottenendo la semilibertà nel 1999 e la libertà totale nel 2003. La sua vita politica è stata oggetto di dibattito, con opinioni contrastanti sulla sua eredità. Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha dichiarato: “Toni Negri fu un cattivo maestro perché, dopo il ’68, il passaggio dal movimentismo giovanile alla pagina buia degli anni di piombo, con il terrorismo di destra e di sinistra, causò tante vittime innocenti”.

Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha invece ricordato Negri come una figura di grande influenza, scrivendo sui social: “C’è stato un tempo in cui per partecipare al dibattito del movimento dovevi aver letto il suo ultimo libro. C’è stata una generazione che ha letto il mondo con le categorie con cui l’ha raccontato Toni Negri, filosofo e comunista. Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo. Un abbraccio ai suoi cari”. In ogni caso, la morte di Toni Negri rappresenta la fine di un’epoca e l’addio a uno dei protagonisti più controversi e influenti della sinistra extraparlamentare italiana.

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