Da Internet alla cassa dei negozi: il Bitcoin può essere usato anche per fare piccoli acquisti quotidiani. Succede a Torino, a due passi dalla Mole Antonelliana, nel negozio Ullalà di via Sant’Ottavio, dove è possibile pagare in Bitcoin oggetti per la casa, articoli di cartoleria e addobbi natalizi rigorosamente, made in Piemonte o prodotti da aziende italiane, come ci tiene a precisare il titolare Roberto Malanca. Un passato da informatico, Malanca è consigliere dei Cinquestelle in Comune. Sulla porta del suo negozio campeggia il cartello “Bitcoin accepted here”. La novità l’ha introdotta tre anni fa: all’epoca neanche immaginava che un singolo Bitcoin potesse arrivare a valere 15mila euro e che la criptovaluta potesse debuttare alla borsa di Chicago, ma oggi il numero dei clienti che lo usano è in crescita costante, ci dice. “Ci siamo agganciati ad un circuito che ci consente di accettare questo tipo di valuta, convertirla in euro al valore corrente e soddisfare le normative fiscali”. Sono più gli uomini che le donne a usare i Bitcoin, racconta Malanca: “Spesso sono persone che hanno un background informatico, che lavorano in banche o istituzioni finanziarie e che hanno un livello di cultura tecnica medio elevato. Sono persone sopra i 30 anni, ma anche più giovani, generalmente maschi”.