Torino, servizi cimiteriali nella bufera: 10 avvisi di garanzia. Tra gli indagati l’ex presidente Afc
La Procura ipotizza i reati di false comunicazioni sociali, turbativa della libertà degli incanti e truffa aggravata
Dieci avvisi di garanzia sono stati notificati oggi dalla Procura di Torino in relazione ad una inchiesta sui servizi cimiteriali della città. I carabinieri hanno eseguito perquisizioni presso l’Afc, società partecipata dal Comune di Torino, la Socrem , che si occupa delle cremazioni, della cooperativa Barbara B, che organizza i funerali degli indigenti, e si sono recati anche presso gli uffici comunali della Direzione partecipate pubbliche e della Vigilanza cimiteri.
La Procura ipotizza i reati di False comunicazioni sociali, turbativa della libertà degli incanti e truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche. Tra gli indagati anche l’ex presidente e amministratore delegato di Afc Gilberto Giuffrida, che nell’ottobre del 2014 presentò una denuncia per truffa aggravata accusando alcuni dirigenti della società per una vicenda di rimborsi chilometrici gonfiati. A questa seguirono contro esposti che hanno consentito ai magistrati di approfondire il dossier, individuando diverse altre anomalie. Secondo la procura “il bilancio dell’Afc non sarebbe stato redatto correttamente secondo i principi civilistici attinenti alle società di capitale, producendo negli anni 2013-2014-2015 una distribuzione di utili in realtà inesistenti”. Si sarebbe, inoltre, “dato luogo ad una illecita distribuzione di incentivi stipendiali relativi alla progettazione di lavori pubblici in assenza della relativa autorizzazione e al rimborso di trasferte fittizie; infine si ipotizza essere stata turbata la gara per la cremazione dei resti mortali aggiudicata di recente alla società no profit Socrem di Torino”. “Le perquisizioni – informa la procura – sono finalizzate ad acquisire ulteriori e decisivi elementi di prova in relazione ai reati ipotizzati”. In una nota l’Afc, società che gestisce i cimiteri della città dal 2006, “nell’esprimere massima fiducia nelle Autorità competenti, dichiara la piena disponibilità a collaborare con gli inquirenti affinché sia fatta chiarezza”.