Torna Micam, l’eccellenza delle scarpe Made in Italy e non solo
Alla Fiera di Milano torna The Micam. L’autenticità, la passione e la tradizione delle scarpe Made in Italy, ma non solo, animeranno fino al 14 febbraio 2018 la manifestazione internazionale del settore calzaturiero. Che per la sua 85esima edizione propone numeri da record, con 1.364 espositori, di cui 603 stranieri e 761 italiani. Ma anche spazi per il business e le consulenze. “Micam è una vetrina fondamentale per il comparto”, ha sottolineato Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici: “Questa fiera – ha detto – è leader del settore a livello mondiale. E’ l’unica dove si fa business veramente e i buyer vengono e ammirano le nostre collezioni. E portiamo a casa ordini. Per le piccole e medie aziende a volte è l’unica opportunità di business”. Business fondamentale dopo un 2017 di stabilità. Ma la ripresa appare ancora lontana. Per citare la campagna mediatica del Micam, ispirata alla Divina Commedia, dopo l’inferno degli anni passati, gi il settore si trova di passaggio al Purgatorio. “Stiamo ritornando piano piano verso la luce. Il mio augurio per le aziende e gli imprenditori è di rivedere presto il paradiso e di splendere come una volta”, ha spiegato Pilotti.
Lo sperano tutti al Micam. Anche Andrea Brotini, del calzaturificio Pakerson, che produce calzature di lusso destinate al mercato della Russia: “Vediamo dei timidi segnali di ripresa, la situazione non è così florida come speravamo, però qualche segnale c’è dopo tanti anni di sofferenze”. Presenti al Micam i grandi marchi, da Zegna a Cavalli e Ferragamo e quelli più innovativi che cercano nuovi spazi sul mercato. È i caso di ACBC che ha lanciato un nuovo concept di calzatura. Tante scarpe in una, dalla tomaia elegante alla sneaker. Un concept che piace a tutti, dai teenager ai professionisti, per la sua ecleletticità, ha spiegato Nino Leotta, responsabile commerciale per l’Italia di Acbc: “È una scarpa che puoi mettere ai piedi e tenere in valigia altri due custom, quindi puoi avere tre scarpe. È facile cambiarle, lavarle e tenerle in uno spazio molto ridotto. Questi sono tre concetti fondamentali che ci aiutano”.[irp]
Che si tratti di innovazione o di tradizione, per aiutare l’intero settore del Made in Italy il governo ha quintuplicato i fondi, come ha sottolineato il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto. “Fino al 2014 spendevamo 40 milioni l’anno, adesso ne spendiamo 200 all’anno. Penso a questa fiera sulla quale abbiamo investito un milione. Ma sul settore calzaturiero e della moda allargata investiamo quest’anno 47 milioni di euro”. Investimenti che servono anche a contrastare il fenomeno della contraffazione che crea un danno economico al comparto di circa 240 milioni di euro. Per sostenere la lotta al falso al Micam è stato allestito un corner dal titolo piuttosto esplicito “Questa non è una sòla”, dove si mostrano i veri prodotti della manifattura italiana e le loro imitazioni.[irp]