La Commissione europea ha lanciato, a seguito della riunione del collegio dei commissari oggi a Bruxelles, una serie di nuove iniziativa volte a contribuire a limitare la diffusione del Covid-19, a salvare vite umane e a rafforzare la resilienza del mercato interno. Le misure mirano a comprendere meglio la diffusione del virus e l’efficacia della risposta alla pandemia, a intensificare i test mirati, a rafforzare il tracciamento dei contatti, a migliorare e coordinare i preparativi degli Stati membri per le future campagne di vaccinazione e a mantenere l’accesso alle forniture essenziali necessarie per le vaccinazioni; inoltre, viene proposto il rafforzamento delle misure volte a garantire la circolazione di tutte le merci nel mercato unico e la sicurezza degli spostamenti necessari. Le nuove proposte della Commissione sono state presentare in vista della riunione in videoconferenza dei capi di Stato e di governo dell’Ue che si terrà domani, 29 ottobre, per coordinare la risposta alla seconda ondata del Covid-19, come era stato deciso in seguito al Consiglio europeo del 15 ottobre. Sebbene gli Stati membri siano più preparati e meglio coordinati rispetto all’inizio della prima ondata della pandemia nel marzo scorso, i cittadini, le famiglie e le comunità in tutta Europa sono tuttora alle prese con una minaccia senza precedenti alla loro salute e al loro benessere, avverte l’Esecutivo comunitario.
“La situazione è molto grave, e la risposta dell’Ue deve essere più forte”, ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen annunciando le nuove iniziative. “Oggi – ha continuato – variamo ulteriori misure di lotta contro il virus che vanno da un maggiore accesso ai test rapidi all’agevolazione degli spostamenti in sicurezza, in caso di necessità, passando per la preparazione delle campagne di vaccinazione. Invito gli Stati membri alla massima collaborazione. Agendo oggi con coraggio contribuiremo a salvare vite umane e a proteggere posti di lavoro. Nessuno Stato membro – ha concluso von der Leyen – uscirà in sicurezza da questa pandemia se non insieme a tutti gli altri”. La commissaria europea alla Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha sottolineato da parte sua che “l’incremento dei tassi di contagio da Covid-19 in tutta Europa è molto allarmante. Serve un’azione decisa e immediata dell’Europa per proteggere vite umane e posti di lavoro, alleviare la pressione sui sistemi sanitari e contenere la diffusione del virus”. Kyriakides ha sollecitato gli Stati membri a “migliorare la cooperazione e la condivisione dei dati. La forza del sistema di sorveglianza dell’Ue – ha ricordato – è determinata dal suo anello più debole. Possiamo superare questa crisi solo dando prova di una vera solidarietà europea e lavorando insieme. Insieme siamo più forti”.
Le nuove proposte della Commissione, contenute in una “Comunicazione su misure aggiuntive di risposta al Covid-19” comprendono innanzitutto un invito agli Stati membri a migliorare il flusso la condivisione dei dati a livello Ue, per garantire informazioni accurate, complete e tempestive al livello epidemiologico, sui test, sul tracciamento dei contatti e sulla sorveglianza sanitaria, in modo da poter tracciare le modalità di diffusione del virus a livello regionale e nazionale. Agli Stati membri viene richiesto di a fornire tempestivamente tutti questi dati al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e alla Commissione stessa. Un altro punto importante per la Commissione è l’introduzione dei test più rapidi della nuova generazione, come strumento decisivo per rallentare la diffusione del coronavirus. L’Esecutivo Ue ha adottato anche una Raccomandazione che promuove un approccio comune e test efficaci e il ricorso a test rapidi come quelli antigenici, che possono costituire un prezioso complemento al cosiddetto “tampone”, il test molecolare Pcr (“Polymerase Chain Reaction”). I test Pcr sono i molto più efficaci e attendibili durante la fase infettiva anche in assenza di sintomi, ma sono dispendiosi e richiedono molto più tempo dei test più rapidi come quelli dell’antigene.
La raccomandazione definisce gli elementi essenziali da prendere in considerazione per le strategie di test a livello nazionale, regionale o locale – il loro campo do applicazione, i gruppi da considerare prioritari, le risorse necessarie e i contesti in cui può essere opportuno il ricorso ai test antigenici rapidi. La Commissione invita inoltre i paesi dell’Ue a presentare entro metà novembre le strategie nazionali in materia di test. L’Esecutivo comunitario mobiliterà 100 milioni di euro per acquistare direttamente test antigenici rapidi e consegnarli agli Stati membri, e parallelamente sta avviando un appalto congiunto per garantire agli stessi Stati membri una seconda modalità di accesso a questi promettenti test. La Commissione considera poi che sarà essenziale il riconoscimento reciproco dei test fra i diversi paesi dell’Ue, soprattutto in rapporto agli spostamenti. Se gli Stati membri impongono l’obbligo di un test preventivo all’ingresso nel proprio territorio, e non esistono le capacità di effettuare test sui viaggiatori asintomatici nel paese di partenza, chi viaggia dovrebbe avere la possibilità di sottoporsi a test all’arrivo, sottolinea l’Esecutivo comunitario.
Il terzo elemento importante delle nuove proposte della Commissione riguarda l’uso transfrontaliero delle app di tracciamento dei contatti e di allerta, che sono molto utili per spezzare le catene di trasmissione. Gli Stati membri hanno finora sviluppato 19 app di tracciamento, che sono state scaricate già più di 52 milioni di volte. La Commissione ha recentemente varato una soluzione per collegare le app nazionali in tutta l’Ue attraverso un “servizio di gateway federativo europeo”. Il collegamento ha interessato per prime le tre app nazionali di Germania, Irlanda e Italia, il 19 ottobre, quando il sistema è entrato in funzione online. Molte altre app si aggiungeranno nelle prossime settimane. Finora le app nazionali che si basano su sistemi decentralizzati e che potranno presto diventare interoperabili attraverso il servizio di gateway sono complessivamente 17, e altre seguiranno più tardi. “Tutti gli Stati membri dovrebbero introdurre app efficaci e compatibili e potenziare gli sforzi di comunicazione per promuoverne la diffusione”, sottolinea la Commissione.
Il quarto punto è lo sviluppo di vaccini sicuri ed efficaci, e della copertura quanto più ampia possibile, quando saranno disponibili, con le campagne di vaccinazione. “Non sono i vaccini a salvare le vite, ma le vaccinazioni”, afferma la Commissione nella comunicazione. La Commissione sta negoziando accordi con i produttori affinché i vaccini possano essere messi a disposizione della popolazione europea e mondiale (soprattutto per i paesi terzi a reddito medio-basso) non appena ne siano state dimostrate la sicurezza e l’efficacia. Una volta disponibili, i vaccini dovranno essere distribuiti rapidamente e somministrati in modo da garantire la massima copertura, e per questo è necessario che gli Stati membri siano preparati con dei piani nazionali che definiscano i gruppi più a rischio da vaccinare prima (anziani, malati, personale medico) e le infrastrutture per la conservazione e per la distribuzione dei vaccini stessi. E’ necessario fare presto, ma, durante la videoconferenza stampa in cui ha presentato le nuove proposte, la presidente della Commissione ha sottolineato che “non possiamo fare compromessi sulla sicurezza dei vaccini”, che dovranno passare attraverso tutti i test clinici previsti dai protocolli prima di essere somministrati alla popolazione. Il 15 ottobre la Commissione ha definito i principali passi che gli Stati membri devono compiere per essere pienamente preparati e che comprendono l’elaborazione di strategie nazionali di vaccinazione. La Commissione svilupperà un quadro comune per le segnalazioni e una piattaforma per monitorare l’efficacia delle strategie nazionali di vaccinazione. Per condividere le migliori pratiche, durante il mese di novembre 2020 verranno presentate le conclusioni della prima rassegna dei piani nazionali di vaccinazione.
“La vaccinazione è un settore nel quale le autorità pubbliche devono, in particolare, concentrare gli sforzi per combattere la cattiva informazione e ottenere la fiducia del pubblico, perché non sarà consentito alcun compromesso sulla sicurezza o sull’efficacia nell’ambito del solido sistema europeo di autorizzazione dei vaccini” sottolinea la Commissione, introducendo il quinto punto, quello della comunicazione con i cittadini. Secondo la Commissione, “una comunicazione chiara è essenziale per il successo della risposta sanitaria pubblica, in quanto i risultati dipendono in larga misura dal rispetto, da parte della popolazione, delle raccomandazioni sanitarie. Tutti gli Stati membri dovrebbero rilanciare le campagne di comunicazione per contrastare le informazioni false, fuorvianti e pericolose che continuano a circolare, e per far fronte al rischio di una ‘stanchezza da pandemia’”, in cui i cittadini cominciano a non prendere più sul serio e a rispettare le necessarie misure di contenimento.
Il sesto punto riguarda la necessità di garantire le forniture essenziali. “Dall’inizio della pandemia – ricorda la Commissione – l’Ue sostiene i produttori per garantire la disponibilità di attrezzature mediche e farmaci essenziali”. Ora l’Esecutivo comunitario ha lanciato un nuovo appalto congiunto per le attrezzature mediche necessarie alla vaccinazione. E per offrire agli Stati membri un accesso migliore e più economico agli strumenti necessari per prevenire, rilevare e curare il Covid-19, oggi la Commissione ha deciso anche la proroga della sospensione temporanea dei dazi doganali e dell’Iva sull’importazione di attrezzature mediche da paesi terzi, e ha proposto che gli ospedali e i medici non debbano versare l’Iva sui vaccini e sui kit per i test utilizzati nella lotta contro il coronavirus.
Il settimo e l’ottavo punto della Comunicazione, infine, riguardano i viaggi e i trasporti. La Commissione vuole garantire che gli spostamenti all’interno dell’Europa siano sicuri sia per chi viaggia sia per gli altri cittadini, e invita gli Stati membri ad applicare appieno la raccomandazione adottata dal Consiglio Ue per un approccio coordinato alla limitazione della libertà di circolazione, nel quadro delle misure contro la pandemia. “I cittadini e le imprese vogliono chiarezza e prevedibilità. Dovrebbero essere revocate – sottolinea la Commissione -le eventuali rimanenti misure di controllo alle frontiere interne connesse al Covid-19”. L’Agenzia europea per la sicurezza aerea e l’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, “stanno lavorando a un protocollo di test per i viaggiatori, che dovrebbe essere utilizzato dalle autorità sanitarie pubbliche, dalle compagnie aeree e negli aeroporti per contribuire all’arrivo in sicurezza dei passeggeri”, ricorda la Commissione, annunciando inoltre che collaborerà con gli Stati membri e l’Ecdc “per un approccio comune alle pratiche di quarantena, che sarà presentato a novembre”.
Un progetto pilota previsto per il mese prossimo consentirà poi agli Stati membri “di prepararsi all’introduzione e all’uso di un unico modulo digitale Ue per la localizzazione dei passeggeri, nel pieno rispetto della protezione dei dati”. I moduli per la localizzazione dei passeggeri aiutano gli Stati membri a effettuare valutazioni del rischio degli arrivi e consentono il tracciamento dei contatti, ma finora non sono stati coordinati fra i diversi paesi, e nella loro versione cartacea rimangono spesso inutilizzati in mano ai viaggiatori, perché nessuno glieli richiede all’arrivo. La Commissione invita gli Stati membri a fornire informazioni accurate e aggiornate per fare della piattaforma “Re-open EU” lo sportello unico per le informazioni sulle misure sanitarie e sulle possibilità di spostamento in tutta l’UE. È in fase di sviluppo una versione di “Re-open EU” per app per smartphone, che sarà lanciata nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda i viaggi da paesi terzi verso l’Ue, la Commissione sta presentando orientamenti relativi alle categorie di persone considerate essenziali e pertanto esentate dalle restrizioni. Gli orientamenti aiuteranno gli Stati membri a dare un’attuazione coerente alla raccomandazione del Consiglio relativa alla restrizione temporanea dei viaggi verso l’Ue. Inoltre la Commissione invita ancora una volta gli Stati membri a facilitare il ricongiungimento delle persone legate da una relazione stabile, e fornisce esempi dei documenti che possono essere utilizzati per attestare tale condizione. L’ultimo punto è quello delle “corsie verdi” (“green lanes”) per i trasporti, che da marzo sono usate per per garantire il passaggio delle merci alle frontiere in meno di 15 minuti, e contribuiscono a salvaguardare l’approvvigionamento di merci e il tessuto economico dell’Ue.
La Commissione propone di estendere l’approccio delle corsie verdi per garantire che il trasporto multimodale funzioni efficacemente anche nei settori del trasporto merci ferroviario, aereo e per vie navigabili, e per facilitarne l’applicazione pratica fornisce ulteriori orientamenti sulla documentazione elettronica e la disponibilità di punti di sosta e di rifornimento. Gli Stati membri, ricorda l’Esecutivo Ue, “dovrebbero garantire la libera circolazione delle merci nel mercato unico senza alcuna interruzione”. Le nuove proposte della Commissione partono dalla constatazione che il rischio della seconda ondata della pandemia si è ormai concretizzato, con l’incremento allarmante, nelle ultime settimane del tasso dei contagi da Covid-19 in tutta Europa, e l’adozione di nuove misure di contenimento in molti paesi. Con i sistemi sanitari nuovamente sotto pressione, occorre fare di più, sostiene l’Esecutivo comunitario, per proteggere vite umane e posti di lavoro, e promuovere la solidarietà europea. “Anche se dall’inizio della pandemia sono migliorate la preparazione e la cooperazione tra gli Stati membri, il coordinamento resta essenziale e deve essere rafforzato”, conclude la Commissione. askanews