Chi tradì Anna Frank? Forse lo dirà l’intelligenza artificiale. A lavoro un team guidato da ex agente Fbi
L’unico sopravvissuto fu il padre Otto, che da quel momento in poi dedicò il resto della sua vita a tentare di scoprire chi avesse fatto la spia
Chi tradì la famiglia di Anna Frank? A dare risposta a “uno dei maggiori casi irrisolti del ventesimo secolo” potrebbe essere l’intelligenza artificiale. Un ex agente dell’Fbi e una società di produzione olandese hanno messo insieme un team di venti persone (ricercatori, analisti informatici e storici) che, con l’aiuto di tecnologie di ultima generazione, proveranno a risolvere il mistero. Per più di due anni, fino al 4 agosto 1944, la famiglia di Anna Frank e altre quattro persone (la famiglia van Pels – padre, madre e figlio – e il dentista Fritz Pfeffer) vissero in clandestinità in un piccolo appartamento segreto nascosto dietro una libreria, nel palazzo dove aveva sede la ditta del padre di Anna, Otto Frank. Grazie all’aiuto di alcuni impiegati amici e alle loro mille accortezze, che Anna racconta nel suo celebre diario, le otto persone riuscirono a non farsi scoprire per lungo tempo. Ma il 4 agosto del 1944, in circostanze ancora da chiarire, la Gestapo scoprì l’alloggio, li arrestò e li deportò in campo di concentramento. Anna morì di tifo a Bergen-Belsen poco prima della fine della guerra.
L’unico sopravvissuto fu il padre Otto, che da quel momento in poi dedicò il resto della sua vita a tentare di scoprire chi avesse fatto la spia, consegnando di fatto le otto persone che vivevano nell’appartamento di Prinsengracht 263 alla polizia nazista. Le teorie sono molteplici, ma una vera risposta non è mai stata trovata. Vince Pankoke, l’ex agente dell’Fbi alla guida del team investigativo, crede che non siano state seguite tutte le piste possibili. Per esaminare tutti i documenti – report della polizia, file relativi agli amici della famiglia Frank, liste di spie naziste – un essere umano potrebbe impiegare un decennio. Ora, grazie a un computer prodotto da Xomnia e dato in dotazione alla squadra di Pankoke, la ricerca potrebbe farsi molto più spedita. E’ stata fissata una data: il 4 agosto 2019, a 75 anni dall’arresto delle otto persone nascoste nell’appartamento di Amsterdam, verranno svelati i risultati, prodotto un podcast e forse un documentario. La casa-museo Anna Frank ha già dato il suo appoggio al progetto, ed è stata aperta una raccolta fondi a cui chiunque voglia contribuire (https://www.coldcasediary.com/).[irp]