Tragedia a Calenzano: esplosione al deposito Eni, almeno 2 morti. “Abbiamo temuto fosse una bomba”
I residenti e i lavoratori raccontano scene di paura e devastazione. Il boato è stato sentito a chilometri di distanza. Ci sono feriti e dispersi. La comunità è sotto shock VIDEO
Un’esplosione devastante ha colpito questa mattina il deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, causando un bilancio tragico: due morti, nove feriti, di cui tre gravi, e tre persone disperse. L’incidente ha scosso profondamente la comunità locale, con un boato che è stato avvertito a chilometri di distanza, mentre una colonna di fumo nero si è innalzata sul cielo della zona industriale.
Le fiamme, sviluppatesi immediatamente dopo l’esplosione, sono state domate dai Vigili del fuoco intorno alle 12. Nel frattempo, tecnici dell’Arpat stanno conducendo analisi ambientali per verificare eventuali contaminazioni nell’aria e nei corsi d’acqua vicini, mentre la Procura di Prato ha avviato un’indagine per accertare eventuali responsabilità penali.
La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione si è verificata intorno alle 10:15 in un’area del deposito dove alcune autobotti si stavano rifornendo di carburante. L’impianto, che copre un’area di oltre 170mila metri quadrati, è un punto strategico per la distribuzione di benzina, gasolio e petrolio provenienti dalla raffineria Eni di Livorno tramite oleodotti.
Eni ha confermato in una nota che l’incidente non ha coinvolto i serbatoi principali del deposito, ma ha precisato che sono in corso accertamenti per individuare le cause. Secondo una delle ipotesi, l’esplosione potrebbe essere stata causata da una perdita di carburante durante il rifornimento. Una delle vittime è stata identificata: si tratta di Vincenzo Martinelli, un uomo di 63 anni originario di Napoli.
Le testimonianze dei presenti
Le testimonianze dei lavoratori e dei residenti descrivono scene di panico e devastazione. “Ho sentito un boato fortissimo, come una bomba, e in un attimo tutte le porte e i vetri sono stati spazzati via”, racconta un imprenditore della zona con la testa fasciata per una ferita. Un altro testimone, che si trovava nelle vicinanze del deposito, ha aggiunto: “Stavo lavorando vicino al magazzino quando c’è stata l’esplosione. Ho visto una fiammata enorme e ho capito che era una cisterna. Questi serbatoi dovrebbero essere lontani dalle fabbriche”.
Ervin Villa, un operaio che lavora in una carrozzeria vicina, ha spiegato: “Quando sono arrivato, i vetri delle finestre erano a terra. Pensavo fosse un furto, ma era stato il boato. Il portone è scardinato, non posso nemmeno entrare perché rischia di crollare. Abbiamo davvero rischiato tanto”. Gaetano Virga e Francesca Borsacchi, titolari di una legatoria vicina, hanno raccontato: “Il nostro edificio ha resistito solo grazie a un argine davanti. Se non ci fosse stato, non so se saremmo vivi. Abbiamo comunque subito danni enormi: vetri rotti, portone distrutto e fumo che ci impediva di respirare”.
Le reazioni delle istituzioni
La tragedia ha suscitato immediate reazioni da parte delle istituzioni. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso “profondo dolore per le vite spezzate e vicinanza ai familiari delle vittime e a tutti coloro che sono rimasti colpiti da questa tragedia”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di accertare con urgenza le cause dell’incidente, affinché episodi simili non si ripetano.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto eco a queste parole, dichiarandosi “profondamente addolorata” e ringraziando i soccorritori per il loro tempestivo intervento. Anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso vicinanza alla comunità di Calenzano e ha precisato che l’esplosione è avvenuta durante il rifornimento di alcune autobotti.
Le conseguenze e il lutto cittadino
L’esplosione ha causato danni significativi a decine di edifici, tra cui 15 aziende, alcune delle quali hanno riportato porte e vetrate distrutte. Una palazzina dello stabilimento, adibita a stazione di rifornimento, è crollata, intrappolando le tre persone ancora disperse, mentre i Vigili del fuoco continuano a lavorare tra le macerie.
Il comune di Calenzano ha proclamato il lutto cittadino e sospeso tutti gli eventi previsti tra lunedì e martedì, invitando i residenti a ridurre gli spostamenti e a tenere le finestre chiuse per precauzione. La Protezione civile ha inviato un avviso con il sistema IT-alert, consigliando alle persone entro un raggio di 5 chilometri di trovare riparo al chiuso e di non avvicinarsi all’area dell’incidente.
La comunità locale sotto shock
Le immagini del disastro, condivise sui social dai residenti, mostrano una colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza. La paura e il senso di vulnerabilità sono stati avvertiti da molti. “Quando ho visto i vetri per terra, ho pensato fosse un terremoto o un’esplosione controllata. Poi ho capito la gravità della situazione”, racconta un residente.
Nonostante le analisi preliminari dell’Arpat abbiano escluso rischi immediati per la salute, il timore per le conseguenze a lungo termine resta alto tra la popolazione. Con il passare delle ore, le operazioni di messa in sicurezza continuano, mentre l’intera comunità di Calenzano cerca di fare i conti con una tragedia che ha lasciato un segno indelebile.