LA CRONACA Tutto è iniziato la notte scorsa, quando due motovedette della Guardia Costiera sono salpate da Lampedusa alla volta di un barcone stracarico di extracomunitari segnalato di fronte alle coste della Libia. A bordo dell’imbarcazione c’erano 105 persone che sono state trasbordate sui mezzi italiani prima che questi facessero rotta verso Lampedusa. Qui i soccorritori hanno fatto la prima scoperta: per sette persone, il freddo del Canale di Sicilia era stato fatale. Le difficili condizioni del mare, con onde alte una decina di metri, la pioggia e il vento freddo ha resto la traversata delle motovedette estremamente difficile. Durante il viaggio, altri 22 immigrati non hanno retto, e sono giunti senza vita a Lampedusa. Sulla maggiore delle Pelagie, gli uomini della Guardia medica hanno prestato immediatamente soccorso ai superstiti, che presentavano sintomi di ipotermia, mentre da Palermo l’Asp ha predisposto un piano d’intervento.
IL MEDICO Il dottor Pietro Bartolo, direttore sanitario di Lampedusa si è definito “sconvolto” per questa nuova tragedia, e non ha esitato a puntare il dito contro “Triton”, il nuovo intervento di controllo delle frontiere marittime supportato da 28 Paesi dell’Unione Europea, che ha sostituito il dispositivo “Mare nostrum”. “Con l’operazione ‘Mare Nostrum’ forse questa tragedia si poteva evitare – ha detto il medico – . Si vanno a recuperare così a largo i migranti per poi portarli sulla terraferma, senza poterli immediatamente mettere al sicuro a bordo delle navi della Marina”. Sbarcati sul molo Favaloro, i cadaveri sono stati sistemati sulla banchina prima di essere custoditi nella vecchia aerostazione, in attesa di lasciare l’isola a bordo di una nave non prima di mercoledì. Soltanto uno dei morti non sarebbe morto per assideramento, ma per un violento trauma alla testa, sulle cause del quale si cercherà di fare luce. Nel frattempo, un superstite è stato trasferito in elisoccorso a Palermo, mentre altri sei sono stati ricoverati nel poliambulatorio di Lampedusa con sintomi d’ipotermia.
LE POLEMICHE In molti puntano il dito contro le nuove regole operative. “Il governo Renzi e la sua maggioranza hanno deciso di cancellare Mare Nostrum, un programma che funzionava e salvava vite. Triton non è sufficiente, basta contare le vittime”, ha detto il deputato di Sel Erasmo Palazzotto, della commissione Esteri di Montecitorio. “La pura sorveglianza delle coste operata da Triton non può arrivare a salvare in situazioni di emergenza i tanti disperati che vogliono raggiungere l’Europa”, ha dichiarato la deputata Milena Santerini, del gruppo parlamentare ‘Per l’Italia-Centro Democratico’, firmataria nei mesi scorsi di una mozione a favore dei rifugiati e della revisione del Trattato di Dublino. “I 29 morti di freddo, oggi, in mezzo al Mediterraneo sono il tragico frutto dell’abolizione di Mare Nostrum voluta da Renzi, Salvini e dall’Europa. Queste morti si sarebbero potute evitare con il pattugliamento delle acque internazionali che veniva prima garantito e che oggi non c’è più, perché il programma Triton prevede l’arretramento delle navi”, ha detto Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. [aggiornato alle 19:51]