Tragico record nel 2016, 5mila migranti morti nel Mediterraneo. Ultima strage a Natale

Tragico record nel 2016, 5mila migranti morti nel Mediterraneo. Ultima strage a Natale
28 dicembre 2016

Il tragico record di 5000 persone morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, per raggiungere l’Europa, e’ stato purtroppo raggiunto nel 2016. Lo ha annunciato l’alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) che da tempo segnala il preoccupante aumento delle vittime del mare. L’ultima strage e’ stata registrata alla vigilia di Natale: 100 persone morte mentre tentavano di raggiungere le coste italiane a bordo di due gommoni. Il portavoce dell’Unhcr, William Spindler, ha sottolineato le avverse condizioni del mare in questo periodo e ha avvertito: “L’aumento dei decessi e’ allarmante”. La notizia e’ resa nota dall’Osservatore Romano. Positivamente – prosegue l’Osservatore Romano – si e’ invece conclusa la traversata per 111 migranti che, intercettati durante la navigazione, all’alba sono sbarcati nel porto di Pozzallo, in Sicilia Si tratta di 68 uomini, 25 donne e 18 minori, che hanno dichiarato di provenire da Gambia, Nigeria, Camerun, Costa d’Avorio, Mali, Togo e Guinea.

Sono stati invece intercettati solo alcune ore dopo lo sbarco i 39 iracheni arrivati ieri sull’isolotto della riserva naturale di Vendicari, nel territorio di Noto, in provincia di Siracusa. Sul luogo dello sbarco non e’ stata trovata alcuna imbarcazione. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i migranti sarebbero stati lasciati a Vendicari intorno alle 18 di ieri. Sono 23 gli uomini, 10 le donne e sei i minori. Ma i pericoli per i migranti – scrive il quotidiano della Santa Sede – non si esauriscono in mare. C’e’ anche chi pur avendo raggiunto il territorio europeo, dopo peripezie di ogni sorta, trova ugualmente la morte. E’ accaduto a un algerino di circa 25 anni, la cui identita’ e’ ancora in fase di accertamento, che e’ stato travolto e ucciso da un treno delle linee francesi a Ventimiglia mentre cercava di raggiungere la Francia costeggiando la ferrovia.

Non e’ il primo a perdere la vita in questo modo. E molto ha rischiato un bambino di 10 anni che, fuggito ieri da un centro di accoglienza di Monza, ha percorso alcuni chilometri a piedi per raggiungere un altro centro, nel milanese, dove sono ospitati altri bambini e adulti che con lui avevano attraversato il Mediterraneo su un barcone. Camminava lungo la superstrada 36 Valassina. Fortunatamente e’ stato salvato da una pattuglia della polizia stradale. C’e’ poi la vicenda di Aruna, un ragazzo di 18 anni del Burkina Faso, in condizioni gravissime per le violenze subite mentre era a bordo del barcone su cui e’ giunto in Italia. Per lui gli infermieri dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, in Calabria, hanno lanciato un appello alle autorita’, spiegando che ha bisogno di cure particolari e di protesi perche’ i medici hanno dovuto amputare le gambe, irrimediabilmente lesionate dai lacci stretti dai trafficanti.

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