È l’intelligenza artificiale il compagno di viaggio del turista 4.0, già nel presente grazie alle tecnologie che l’ingegneria e la robotica mettono a disposizione del settore. Secondo le associazioni di categoria come la Iata o Enac, il trasporto aereo cresce in modo costante. A livello globale, nel 2018 hanno volato 4,3 miliardi di passeggeri su 46,1 milioni di voli. In Italia, il sistema aeroportuale ha chiuso il 2018 con 185 milioni di passeggeri (+5,8% sul 2017) e quasi 1 milione e mezzo di movimenti aerei (+3,6%). Un flusso di crescita al quale, però, non corrisponde un parallelo adeguamento infrastrutturale. Unica soluzione, appunto, la tecnologia come ha spiegato Sergio Colella, presidente Europa di Sita, azienda che offre servizi di alta tecnologia e Intelligenza artificiale al trasporto aereo.
“Nei prossimi 17, 20 anni – ha detto – il numero di aerei raddoppierà, il numero di passeggeri raddoppierà ma l’infrastruttura fisica crescerà nel mondo al massimo solo del 10 per cento. Quindi la soluzione a questa equazione, a questa crisi infrastrutturale è la tecnologia digitale che permette di fare passare dei flussi in maniera molto rapida, che permette di identificare passeggeri in maniera molto più immediata e di anticipare con tecnologie come l’Intelligenza artificiale la pianificazione degli aeroporti e la pianificazione dei voli”. Insomma, per un volo perfetto il pilota automatico non serve solo nelle cabine di pilotaggio degli aeroplani. Soluzioni come il riconoscimento biometrico dei passeggeri all’imbarco per trasformare il viaggio da un semplice spostamento da un punto A a un punto B in una vera e propria esperienza totalizzante e, soprattutto, senza stress, sono ormai una realtà.
“Abbiamo chiuso accordi importanti come ad Atene – ha continuato il manager – dove il viso del passeggero diventa la sua carta d’imbarco e il passeggero, grazie alla biometria, può attraversare i controlli di sicurezza e imbarcarsi nell’aereo in un modo molto più rapido”. Atene è stato il primo scalo in Europa ad adottare la soluzione Smart Path di Sita per le scansioni biometriche. Altri scali europei, invece, come Manchester, Londra Stansted e east Midland utilizzano sistemi di imbarco self service dei bagagli che ora è possibile tracciare anche via chat. “Un esempio è quello che facciamo in Messico con la Aeromexico – ha concluso Colella – con la quale diamo una visibilità al passeggero dell’evoluzione del viaggio del proprio bagaglio. Su WhatsApp il passeggero si vede informato dell’avanzamento della situazione e dell’arrivo del proprio bagaglio”. E l’Italia? Non sta a guardare. Gate self-service biometrici sono già attivi negli aeroporti di Roma, Bologna e Napoli.