Macron e Merkel contro la minaccia dei nazionalismi. I due leader contestati a Aquisgrana

22 gennaio 2019

Angela Merkel e Emmanuel Macron hanno firmato il nuovo trattato franco-tedesco di Aquisgrana che rilancia l’amicizia e la collaborazione bilaterale. La firma del trattato arriva a corroborare la collaborazione fra i due Paesi partner a 56 anni dall’accordo fra De Gaulle e Adenauer nello stesso giorno del 1963. Prima dei due leader, il trattato è stato firmato dai ministri degli Esteri di Francia e Germania. Si tratta di un evento di cruciale rilevanza, soprattutto – ha affermato la cancelliera tedesca dopo aver dato il benvenuto agli ospiti della cerimonia – in un “momento speciale” come questo per l’Unione europea, attraversata da “nazionalismi e populismi” sempre più intensi e con la Brexit che per la prima volta farà perdere all’Ue uno Stato membro. Merkel ha sottolineato che “Francia e Germania devono, insieme, imprimere il ritmo” all’Europa, aggiungendo che “dobbiamo riorientare la nostra cooperazione, concordare il ruolo internazionale e impegnarci in azioni comuni”. In sintesi, “vogliamo contribuire al successo dell’Ue”.

Secondo il presidente francese Emmanuel Macron, nel momento in cui la nostra Europa è minacciata dai nazionalismi, sconvolta e preoccupata da realtà quali il clima, il digitale, il terrorismo e le migrazioni la Francia e la Germania “devono assumersi le proprie responsabilità”. “Il trattato rappresenta un salto in avanti nell’integrazione dei due Paesi per quanto riguarda la politica estera, la difesa, la sicurezza e la creazione di un’area economica comune”, ha aggiunto. In altri termini, per il presidente francese, “l’accordo resta indispensabile” e “essenziale” e “oggi si apre un nuovo capitolo sulle fondamenta della riconciliazione”.

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Per il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, “l’amicizia franco-tedesca non e’ solo un sogno, ma una realta’ e una necessita’” ed e’ “garante” della pace in Europa. “Negli ultimi anni, Francia e Germania sono quasi sempre unite – ha aggiunto Juncker – e questo qualche volta irrita gli altri partner. Ma questa irritazione diventa dolore, se la comprensione diventa incomprensione. Quindi per favore curate questa amicizia, ci fa stare tutti piu’ sereni”.

Macron-Merkel contestati a Aquisgrana

“Macron dimettiti”, “Merkel deve andarsene”. Cori, fischietti e vuvuzelas hanno accolto il presidente francese e la cancelliera tedesca riuniti ad Aquisgrana per firmare un nuovo Trattato franco-tedesco. Decine di manifestanti hanno atteso i due leader che dopo un rapido scambio di convenevoli hanno rapidamente imboccato l’ingresso del municipio della città tedesca mentre venivano sonoramente contestati. Emmanuel Macron e Angela Merkel si sono incontrati per firmare un nuovo Trattato, per elevare la relazione bilaterale tra i due Paesi a un “livello superiore”. In particolare, il nuovo Trattato di cooperazione franco-tedesco prevede una collaborazione più stretta nel settore della difesa. “Ci impegniamo a sviluppare una cultura militare, un’industria delle armi e una strategia comune per l’esportazione di armi – ha detto la cancelliera – questo ci aiuterà a contribuire alla creazione di un esercito europeo”.

Diplomazia, difesa, economia: ecco il Trattato franco-tedesco

Il nuovo trattato franco-tedesco dovrebbe elevare la relazione bilaterale tra i due Paesi a un “livello superiore”. Il testo, nelle intenzioni dei firmatari, “completa” quello sottoscritto all’Eliseo il 22 gennaio 1963 da Konrad Adenauer e Charles de Gaulle sui settori della difesa, diplomazia, economia o cooperazione transfrontaliera.

DIFESA: ASSISTENZA RECIPROCA, ANDANDO OLTRE LA NATO

I due paesi, che hanno intrapreso tre guerre dal 1870, promettono di “approfondire la loro cooperazione in materia di politica estera, difesa straniera e nazionale”. E questo nonostante i ripetuti disaccordi su questi temi tra Parigi e Berlino. Sottoscerivendo questo nuovo testo, Macron e Merkel si impegnano a “prestare aiuto e assistenza reciproca con tutti i mezzi a loro disposizione, compresa le forze armate, in caso di aggressione contro il loro territorio”. Sebbene questa solidarietà sia già prevista nel quadro della Nato, l’obiettivo di Francia e Germania è anche quello di “rafforzare ulteriormente la cooperazione tra le loro forze armate” e “di procedere a schieramenti congiunti”. Parigi e Berlino, a questo scopo, “istituiscono il Consiglio di difesa e sicurezza franco-tedesco come organo politico adibito a gestire questi reciproci impegni”.

DIPLOMAZIA: COORDINAMENTO ALL’ONU, MA NO A CONDIVISIONE SEGGIO

Contrariamente a quanto affermato dalla leader dell’estrema destra francese, Marine Le Pen, il trattato non prevede in alcun modo che la Francia “condivida” con la Germania il suo seggio come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Nel testo si afferma semplicemente, all’articolo 8, che l’ammissione della Germania “come membro permanente” è “una priorità della diplomazia franco-tedesca”. A questo proposito, i due paesi si impegnano a “coordinare” le loro posizioni all’interno dell’Onu e a facilitare “posizioni unificate” dell’Unione europea alle Nazioni unite. Su questo punto sono circolate, soprattutto in Francia, accuse di cessione di sovranità.

ECONOMIA: COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA E CONSIGLIO DI ESPERTI

Il trattato prevede inoltre “legami più stretti tra cittadini e imprese su entrambi i lati del confine”, in particolare attraverso “procedure accelerate” per far progredire i progetti in corso o da sviluppare. Con il nuovo testo viene istituito un “comitato di cooperazione transfrontaliera” che riunisce Stati, comunità e parlamenti. L’obiettivo del “bilinguismo” nei territori transfrontalieri è riaffermato, senza però cambiare i “linguaggi amministrativi”. Tuttavia il deputato Bernard Monot, di Debout La France, ha spiegato che l’obiettivo del trattato, a suo parere, sarebbe quello di “consegnare l’Alsazia e la Lorena” alla Germania. E “la lingua dell’amministrazione”, è l’accusa, diventerebbe il tedesco. I due Stati istituiscono infine un “Consiglio franco-tedesco di esperti economici” composto da dieci membri indipendenti per formulare “raccomandazioni sull’azione economica” dei due paesi. Parigi e Berlino si impegnao a sviluppare “progetti comuni” soprattutto nelle energie rinnovabili e per “l’efficienza energetica”.

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