Strage Ustica, tre nuove condanne inflitte ai ministeri Difesa e Trasporti

36 ANNI DI PROCESSI Lo Stato dovrà pagare 12 milioni di euro ai 31 familiari delle 81 vittime del disastro aereo . L’associazione: “Ancora una volta governo condannato per non aver protetto cittadini”

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Altri 12 milioni di euro, tre nuove condanne inflitte dal tribunale civile di Palermo nei confronti dei ministeri della Difesa e dei Trasporti: dovranno pagare i danni a 31 familiari delle 81 vittime del disastro aereo del 27 giugno 1980, che vide precipitare al largo dell’isola di Ustica il Dc 9 dell’Itavia in servizio da Bologna a Palermo. Lo hanno stabilito i giudici della terza sezione civile, Giuseppe Rini e Paolo Criscuoli, seguendo una linea di tendenza tracciata da altri loro colleghi dello stesso tribunale del capoluogo siciliano, che negli ultimi due anni hanno accolto le domande di risarcimento di altri familiari, partendo dal presupposto che il velivolo venne abbattuto da un missile o da una “quasi collisione” che lo fece precipitare, in uno scenario di guerra che avrebbe coinvolto aerei militari di varie nazionalita’, mai identificati. Alcune delle precedenti pronunce sono state confermate sia in appello che in Cassazione. Le nuove sentenze muovono dalla complessa istruttoria del giudice romano Rosario Priore, che aveva avallato la tesi dell’abbattimento del Dc 9. I ministeri sono stati ritenuti responsabili per non avere assicurato, ciascuno per la parte di propria competenza, il controllo del traffico aereo. Dichiarata la prescrizione invece sul danno morale conseguente alla sofferenza dei familiari delle vittime, impossibilitati a conoscere la verita’ sulla fine dei loro congiunti, a causa del depistaggio. Escluso ancora una volta il cedimento strutturale, una pista battuta negli anni immediatamente successivi al disastro e che fu tra le ragioni della fine della compagnia Itavia.

“Ancora una volta il governo del nostro Paese, nello specifico i ministeri dei Trasposti e della Difesa, sono condannati per non aver protetto le vite dei cittadini innocenti nella tragica notte del 27 giugno 1980 e poi per aver ostacolato la verità”. A dirlo è Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, che però sottolinea, nuovamente, come “ancora una volta dobbiamo prendere atto che non si evidenzia nessuna iniziativa diplomatica per ottenere da Stati amici ed alleati le informazioni necessarie, richieste in questi anni dai giudici che svolgono le indagini, per scrivere l’ultima definitiva pagina sulla vicenda individuando i diretti responsabili”. Bonfietti chiede quindi nuovamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, “che sta cercando di dare nuova credibilità al Paese, di avere la consapevolezza e la determinazione per affrontare a livello internazionale queste problematiche e per far definitiva luce su una tragedia che ha colpito tanti cittadini innocenti ma anche la dignità del nostro Paese”.

Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, “i depistaggi di Stato, le menzogne studiate a tavolino ed orchestrate per coprire verità indicibili sono una ferita umana e istituzionale che nessuna sentenza potrà mai sanare”.