Tre soli voti in un giorno, sospesi lavori sulle riforme. Bocciati tre emendamenti ‘eletti all’estero’

Stop ai lavori del Senato sulle riforme. La seduta è stata sospesa in anticipo per la convocazione del Parlamento in seduta comune, a Montecitorio, per l’elezione dei due giudici costituzionali e degli otto componenti laici del Csm. La giornata si conclude con solo tre votazioni. Bocciati tre emendamenti, tutti riguardanti la circoscrizione degli eletti all’estero. L’aula ha bocciato un altro emendamento dei dissidenti di Fi e Gal che proponeva di introdurre il voto per corrispondenza degli italiani all’estero. I voti favorevoli sono stati 210, 44 contrari e 16 astenuti. Il terzo emendamento sempre degli stessi autori è stato bocciato con 238 no, 11 sì e 19 astenuti.

L’Aula tonerà a riunirsi giovedì 24 luglio alle 9,30. Il presidente del Senato Pietro Grasso aveva ammesso i voti segreti “sui soli emendamenti riferiti alle funzioni delle Camere, presentati agli articoli 1 e 18 del ddl Boschi, e non al procedimento legislativo (art.10)”. Grasso ha riferito che in sede di Giunta per il regolamento ha riscontrato “diversi di opinioni e di valutazioni dei componenti della Giunta rispetto ai criteri di ammissibilità dello scrutinio segreto sia alle articolate motivazioni” perciò la Giunta “ha unanimemente convenuto di rimettersi alle determinazioni della presidenza”. I principi a cui il Presidente si è attenuto per decidere sono quelli contenuti nell’articolo 113 del regolamento del Senato.