Nel giugno 1860, Giuseppe Garibaldi, in qualità di comandante delle Forze nazionali in Sicilia, decreta: “Sarà costruita una ferrovia da Palermo a Messina, passando per Caltanissetta e Catania”. In meno di tre anni, viene inaugurata la prima tratta in Sicilia: Palermo-Bagheria. Sono trascorsi più di centocinquant’anni, è nella sostanza, a tutt’oggi, la spina dorsale della strada ferrata nell’Isola ha l’anima garibaldina (vedi cartina negli articoli). Da oltre cinquant’anni, si chiacchiera del doppio binario sulla Palermo-Messina. Non è ancora stato interamente realizzato. Dal capoluogo alla città dello Stretto ci si arriva dopo circa tre ore. Il prossimo anno, i binari collegheranno Milano-Roma in 4 ore e 20 minuti. Azzardarsi di salire su un treno per andare a Catania da Palermo, significa vivere in uno scompartimento per circa 5 ore. E’ un’odissea viaggiare in Sicilia sulle rotaie. Uno scenario che, stando ai fatti, è conosciuto soltanto dai viaggiatori che, come le cronache e le denunce riportano, giornalmente, tra ritardi e disservizi, uno spostamento per l’utente si trasforma in calvario. Nei giorni scorsi, in pompa magna, l’ad di Ferrovie, Mauro Moretti, ha annunciato: “Nei prossimi giorni presenteremo il piano industriale con investimenti per 11 miliardi in autofinanziamento in cinque anni, per l’acquisto di treni”. Non sono cifre destinate alla Sicilia, ma all’intero Stivale. Con oltre trentacinque anni di ferrovie alle spalle, Moretti conosce bene, lo stato dell’arte dei binari in Sicilia. In un incontro con la stampa risalente ad alcuni anni fa a Palermo, a una domanda di un collega sullo stato dei binari nell’Isola, il succo della risposta dell’ad è stato questo: noi ci occupiamo di treni non di binari. D’altronde, le Ferrovie realmente non si occupano di binari, ma dei treni, in sostanza, dei vagoni. E’ la Rfi, invece, che si occupa di strade ferrate. Ma entrambi, a volte, hanno difficoltà nel comunicare. E così accade che Ferrovie vende alla Sicilia i vagoni, Rfi, invece, essendo ‘proprietaria’ dei binari dovrebbe occuparsi dell’ammodernamento e manutenzione. Domanda. In tutto questo guazzabuglio dove sono stati i vari governatori della Sicilia? Anche dal governo Crocetta, dal suo insediamento a oggi, a memoria d’uomo, non si registrano annunci su treni, binari, vagoni o altro. Non è mai emerso un progetto rivoluzionario in termini di programmazione per dare un cambio di rotta a una politica sui trasporti che fa acqua da tutte le parti. Serve un’azione forte e determinata. E per due motivi: 1) non c’è sviluppo senza trasporti; 2) prima che un viaggiatore possa godere di una nuova infrastruttura, occorre il tempo che la stessa venga realizzata. E se si pensa che dopo cinquant’anni dal primo metro di binario della Palermo-Messina a tutt’oggi non è neanche interamente a doppio binario. Il resto va da sé.