Tribunale ecclesiastico Sicilia, aumentano cause annullamento matrimonio
Sono state 239 le cause di nullita’ matrimoniale introdotte nel 2014, che si sono aggiunte alle 798 pendenti e, pertanto, ne sono state trattate 1037
Aumenta, anche se lievemente, il numero di cause di annullamento di matrimonio introdotte presso il Tribunale Ecclesiastico regionale siciliano. Sono state 239 le cause di nullita’ matrimoniale introdotte nel 2014, che si sono aggiunte alle 798 pendenti e, pertanto, ne sono state trattate 1037. Sono questi alcuni dei dati resi noti, a Palermo, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale regionale ecclesiastico. Presenti, tra gli altri, l’arcivescovo del capoluogo siciliano, cardinale Paolo Romeo, ed il vicario giudiziale Vincenzo Murgano. La prolusione e’ stata pronunciata da monsignor Juan Ignacio Arrieta, segretario del Pontificio Consiglio. Nello stesso anno, ha reso noto nel corso della relazione monsignor Vincenzo Murgano, si sono concluse con sentenza 256 cause – di cui 207 con sentenza affermativa e 49 con sentenza negativa -, 19 sono state archiviate e 8 sono state dichiarate perente, per un totale di 283 cause concluse. A queste si aggiungono 25 cause per le quali il Collegio ha ritenuto necessario un dilata, per l’acquisizione di nuove prove, al fine di poter raggiungere la certezza morale. Una gran mole di lavoro, se si tiene conto che al 1 gennaio 2015 l’organico del Tribunale risulta costituito dal Vicario giudiziale, 1 uditore, 18 difensori del vincolo, 1 promotore di giustizia, 3 patroni stabili, 1 cancelliere, 1 responsabile amministrativo, 1 archivista, 9 notai stabili, 16 notai esterni e 3 ausiliari. All’albo dei Procuratori e Patroni sono iscritti 97 avvocati, di cui 34 avvocati rotali. All’albo dei Periti sono iscritti 7 psichiatri, 50 psicologi, 2 ginecologi, 1 andrologo, 2 traduttori e 5 grafologi.
MURGANO “Il numero di 26 Giudici, compreso il Vicario Giudiziale, non deve trarre in inganno – ha detto monsignor Murgano nella sua relazione -, infatti solo 13 sono Giudici a tempo pieno e 8 sono Giudici a tempo parziale, mentre i rimanenti 5 sono Giudici occasionali. Inoltre, alcuni Giudici sono anche parroci e titolari anche di altri uffici diocesani o regionali”. Monsignor Murgano ha tentato una lettura dei dati emersi: “Sua Santita’ Papa Francesco – ha detto -, riprendendo il monito espresso nell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, nel recente discorso in occasione dell’inaugurazione del Tribunale della Rota Romana, ha posto l’accento sulle gravi problematiche che segnano la societa’ contemporanea a causa della crisi di valori che si riflette nella mentalita’ dei giovani di oggi. Il Santo Padre precisa: ‘L’abbandono di una prospettiva di fede sfocia inesorabilmente in una falsa conoscenza del matrimonio, che non rimane priva di conseguenze nella maturazione della volonta’ nuziale’. Tale constatazione ci interpella come Chiesa, ci invita ad una attenta analisi della realta’ per coglierne le contraddizioni e le potenzialita’ e ci spinge ad essere sempre piu’ “evangelizzatori che si aprono senza paura all’azione dello Spirito Santo […] per annunciare la novita’ del Vangelo con audacia (parresia), a voce alta e in ogni tempo e luogo, anche controcorrente'”.