Tridico commissario Inps, dopo riforma diventerà presidente. L’opposizione insorge

Tridico commissario Inps, dopo riforma diventerà presidente. L’opposizione insorge
Pasquale Tridico
21 febbraio 2019

Pasquale Tridico commissario e Francesco Verbaro subcommissario i due nuovi vertici Inps individuati da un accordo tra Lega e Cinque Stelle. La formalizzazione alla carica rispettivamente di presidente e vicepresidente avverrà non appena sarà ultimata la riforma della governance dell’istituto di previdenza nazionale.

Nato il 21 settembre del 1975 a Scala Coeli, un piccolo comune in provincia di Cosenza, Pasquale Tridico è stato il consulente di Luigi Di Maio sul reddito di cittadinanza. A marzo prima delle elezioni politiche Tridico era stato indicato dal leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio come ministro del Lavoro e del Welfare di un eventuale governo pentastellato. Dopo le elezioni aveva rifiutato l’incarico per la mancanza dell’articolo 18 nel contratto di governo.

L’opposizione insorge. Su Facebook il deputato del Partito democratico Ubaldo Pagano, componente della commissione Affari Sociali della Camera ha scritto che la nomina di Tridico “sarebbe un’aperta violazione di legge. La norma prevede tra i requisiti per il presidente dell’Istituto ‘indiscussa indipendenza’: come fa a ritenersi indipendente chi oggi ricopre il ruolo di collaboratore di Di Maio al ministero del Lavoro? Di che indipendenza parliamo? Il ministro mette un suo consigliere a capo dell’istituto, e questa sarebbe indipendenza?. Sarebbe una nomina – prosegue Pagano – certamente impugnabile, transitare dal ministero all’Istituto di previdenza violerebbe ogni norma. Neanche nella Prima Repubblica si assisteva ad una lottizzazione del genere, vergogna”.

Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, invece, afferma che “i paletti della Lega per arginare le politiche grilline di sottosviluppo stanno purtroppo cadendo ad uno ad uno”. In altri termini, per la senatrice azzurra, la nomina a commissario dell’Inps del professor Tridico, ideologo del reddito di cittadinanza, “e’ infatti l’ennesimo favore a Di Maio, che vede cosi’ blindato il suo provvedimento bandiera”. “L’Inps svolge infatti un ruolo cruciale per tradurre in realta’ le promesse elettorali dei cinque Stelle – continua la parlamentare – e Tridico rappresenta la miglior garanzia per il Movimento, ma non certo per le pensioni degli italiani, viste le motivazioni con cui ha sempre difeso il reddito di cittadinanza. Che, secondo il suo ispiratore, consentira’ di espandere il deficit rispettando le regole europee”. Insomma, “un paradosso proprio come la sua nomina, che significa far collaudare un’invenzione al suo progettista o mettere Dracula a controllare l’Avis”.

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