Trivelle, 10 Regioni depositano referendum in Cassazione. Legambiente: “Governo ascolti i cittadini”
SBLOCCA ITALIA Sei i quesiti referendari: il primo riguarda l’art. 35 del decreto sviluppo, ed altri cinque in materia di procedimento introdotto dal decreto
I rappresentanti di dieci Consigli regionali (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania, Molise) hanno presentato questa mattina in Corte di Cassazione la richiesta di 6 referendum per fermare le trivelle in mare. La delegazione era guidata dai presidenti Piero Lacorazza (Basilicata), Roberto Ciambetti (Veneto), Gianfranco Ganau (Sardegna) ed era composta da un delegato per le altre Regioni. In Cassazione sono stati depositati sei quesiti: il primo riguarda l’art. 35 del decreto sviluppo, ed altri cinque in materia di procedimento introdotto dal decreto “Sblocca Italia”; dei quali tre sull’art. 38, uno sul decreto Semplificazioni del 2012 ed uno sulla legge n. 239 del 2004, che al decreto Sblocca Italia comunque si ricollega.
In merito Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente afferma: “Il messaggio che lanciano oggi i delegati dei 10 consigli regionali al Governo Renzi, depositando in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni previste dagli articoli dello Sblocca Italia, è forte e chiaro: il Paese non ha bisogno di inutili e dannose trivellazioni serve piuttosto urgentemente una diversa strategia energetica che liberi il Paese dalle fonti fossili e garantisca la qualità del territorio ed il benessere della popolazione, non gli interessi dei petrolieri. È ora di ascoltare la voce e le richieste delle associazioni e dei cittadini – conclude l’ambientalista – come hanno fatto le Regioni depositando i quesiti referendari per l`abrogazione delle norme pro trivelle approvate da questo Governo e da quelli precedenti”.