La piattaforma Rousseau è andata in tilt a causa dell’alto numero di persone connesse. Gli iscritti pentastellati sono chiamati a esprimersi sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Matteo Salvini. Questo ha spunto i vertici del Movimento a posticipare di un’ora l’inizio della votazione – dalle 11 alle 20 invece che dalle 10 alle 19 – poi a prorogarla fino alle 21.30, considerata “l’alta partecipazione” al voto. Intanto in una nota di Palazzo Chigi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiarito di non aver “mai espresso, neppure in modo informale, alcuna posizione o commento in ordine alla consultazione in corso sulla piattaforma Rousseau”.
“Ho votato con grande difficoltà, spero di essere riuscita a votare, perché mi si è disconnesso nel momento in cui ho deciso di votare no – afferma Elena Fattori, senatrice del M5s -. Perché io ho votato per l’autorizzazione a procedere, mi sono chiesta se fosse un meccanismo automatico che disconnetteva… poi mi ha detto grazie di aver votato, suppongo di esserci riuscita. Anche questa è una cosa piuttosto grave: versiamo circa 90mila euro al mese, da inizio legislatura quasi un milione di euro per implementare la piattaforma, senza un rendiconto puntuale delle spese – conclude la senatrice – e ogni volta che c’è una votazione è un delirio”.