Cultura e Spettacolo

Il Trovatore torna in scena a Verona e infiamma l’Arena

Una fredda fortezza si trasforma in pochi attimi in un focoso campo gitano. All’Arena di Verona torna in scena “Il Trovatore” di Verdi nell’allestimento tumultuoso, quanto l’opera, di Franco Zeffirelli, maestro da poco scomparso che sapeva sfruttare a pieno le potenzialità delle scene corali e coreografiche di questo capolavoro, qui diretto da Pier Giorgio Morandi.

“La potenza di questa opera è la qualità delle arie e dei duetti che richiedono degli interpreti di grandissimo valore perché sono pezzi estremamente difficili sia da interpretare che da cantare”, ha spiegato. Un cast tutto nuovo di grandi voci verdiane in questa quarta recita all’Opera festival 2019, e nella prossima, l’ultima, il 26 luglio.

Il tenore turco Murat Karahan è Manrico, trovatore innamorato di Leonora intepretata da Anna Pirozzi che nel fermento del dietro le quinte, a pochi minuti dall’entrata in scena, ha raccontato cosa un’artista deve mettere in gioco per questo ruolo: “Tutto il suo carattere perché sicuramente in una donna ci sono tutte queste caratteristiche, dalla forza alla debolezza, all’amore, alla passione, quindi io le metterò tutte”.

Alberto Gazale carica di dolore il suo Conte di Luna, furioso per l’amore non corrisposto per Leonora. “Per me è una emozione enorme – ha detto – perché questo credo sia uno degli spettacoli più riusciti del maestro Zeffirelli e anche più riusciti, secondo me, proprio fra gli spettacoli areniani, ci sono dei colpi di teatro che sono assolutamente straordinari”. Grandi applausi per Violeta Urmana, Azucena, assetata di vendetta per la quale, ha spiegato “si richiedono parecchi colori di voce, per mostrare tutte le emozioni del mio personaggio che sono tante perché questa donna ha sofferto veramente tanto”.

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redazione